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Monti: le riforme spettano a governo e Parlamento

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Il presidente del Consiglio Mario Monti

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"Come tutti potrete immaginare sono molto commosso. E' la prima volta che vengo alla Bocconi da esterno, invitato come ospite, dopo il 1961, quando venni alla Bocconi per chiedere il modulo di iscrizione come studente". Con queste parole il presidente del Consiglio Mario Monti ha salutato la platea dell'Aula Magna dell'Università Bocconi, riunita per l'inaugurazione del nuovo anno accademico. Invitato a salire sul palco dal vice presidente dell'ateneo, Luigi Guatri, che gli ha consegnato in dono il libro Una vita in Bocconi scritto dallo stesso Guatri insieme a Marzio A. Romani, Monti ha rigraziato e abbracciato l'amico e "collega". Dopo aver accettato l'incarico alla presidente del Consiglio, Monti si è autosospeso dalla carica di presidente della Bocconi. Parlando di Guatri, Monti ha lodato le sue "straordinarie qualità umane": "E il passato, il presente e credo sarà anche per molti aspetti nei prossimi anni il futuro della Bocconi", ha detto il premier nel corso del suo intervento conclusivo. "Questa mattinata è stata per me emozionante anche per aver visto e ascoltato altri due amici", ha proseguito Monti. Piergaetano Marchetti "è stato forse il collega dei miei anni in Bocconi che ho trovato piu ricco di cordialità amicale e la relazione che hai tenuto non è affatto priva di riflessioni". Tabellini, ha detto, "ha avuto un ruolo importante nella mia vita, è la figura esemplare dell'allievo universitario". "Sento il dovere di dirti grazie - ha proseguito, rivolgendosi all'attuale Rettore - sappiamo tutti che non era questa l'aspirazione della tua vita ma di passaggio hai reso questi quattro anni un servizio esemplare alla nostra università". "Il diritto-dovere di decidere spetta a governo e Parlamento" Lo evidenzia il premier in un passaggio del suo intervento allla Bocconi. Monti in particolare ha ricordato «il fiato innovatore dei giovani che noi del governo sentiamo e ci sforziamo di sentire e che anche senza sforzarci sentiamo, e poi siamo sempre coinvolti in modalità e riti collegiali e presa delle decisioni, come è giusto in un Paese nel quale ci sono tante categorie, forze che sono rappresentate devono partecipare alle decisioni e devono essere ascoltate». «Io credo che il diritto-dovere di decidere -chiosa Monti- spetti essenzialmente al governo, ma non è quasi mai seduta a quei tavoli, spesso confinati, la voce di coloro nei confronti dei quali ogni governo deve sforzarsi di lavorare, che è la voce dei giovani e delle generazioni future». «Per me -conclude Monti- è stata una fortuna passare tutta la vita o quasi in una istituzione che sulla base di una lunga tradizione lavora per formare giovani cittadini e persone professionalmente consapevoli». "Più spazio per i giovani" "La voce dei giovani è la voce per la quale il Parlamento deve sforzarsi di lavorare" ha detto il premier che ha sottolineato l'importanza del "fiato innovatore" degli studenti e che questo viene avvertito nel governo. Allo studente che chiedeva se i giovani siano al centro dell'azione dell'esecutivo, Monti ha risposto: «Sì, spero che comincino ad accorgersene. Naturalmente, se ne accorgeranno di più in futuro, quando si vedranno meglio gli effetti delle cose che faticosamente stiamo decidendo oggi». Quando lo studente gli ha chiesto quale consiglio dia ai giovani, Monti ha replicato: «Non ne avete bisogno». "Presto tornerò qui" dice alla sua platea il Professore "Posso assicurare che molto presto il mio temporaneo incarico di Governo verrà a scadenza e quindi faro' in tempo, se avro' vita e salute, a completare il quadriennio per il quale sono stato nominato Presidente di questa università".

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