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E quelli che il Cavaliere è l'eterno nemico

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Silvio Berlusconi

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Irriducibili. Giustizialisti. Forcaioli. In un'unica parola: antiberlusconiani. È bastato che il giudice Francesca Vitale leggesse il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Silvio Berlusconi che loro, puntuali come orologi svizzeri, sono usciti allo scoperto. La cocente delusione di non potervedere l'ex presidente del Consiglio dietro lesbarre ha fatto riemergere nella loro mente il viscerale odio antiberlusconiano che non si sfogava da quel 12 novembre scorso quando il Cavaliere salìal Colle per rassegnare le dimissioni. Un gesto che l'ex premier compì "per senso di responsabilità e dello Stato" come disse all'epoca, nonostante nonfosse mai "stato sfiduciato dal Parlamento". Eppure quella decisione non gli risparmiò le grida della folla che gli urlò addosso "buffone " e "in galera". "In galera".Questo era lo sfogo. E proprio quando il sogno di veder Berlusconi con lemanette ai polsi sembrava essere ormai realizzato, la "prescrizione" ha mandato tutto in fumo. Tutto tranne quel sentimento di rivalsa che tra ieri e l'altro ieri ha fatto da filo conduttoreamolte delle dichiarazioni e dei commenti degli avversari politici del Cav. Ecosì,dalleaderdell'IdvAntonio Di Pietro all'ex segretario del Pd Walter Veltroni passando per una raccolta di firme in salsa "antiberlusconiana" promossa da Giulietti e Orlando di Articolo 21, l'attacco alCavètornato a essere un ottimo cavallo di battaglia per far parlare di s&e acute;e,magari,per racimolare qualche voto in più in vista delle prossime Amministrative o in vista delle imminenti primarie di coalizione. Questo per esempio è successo ieri a Chieti dovel'exmagistrato Antonio Di Pietro non ha trovato miglior argomento per galvanizzare i suoi elettori se non quello di prendersela con il Cav: "Si è messo la maschera in faccia. Alla fine della prescrizione è arrivato persino a dire che è innocente: ma quale innocente. Rinunci alla prescrizione e si faccia processare ". Poco dopo sbotta: "Ma quale processo finito. Berlusconi in tutti questi anni si è fatto una serie di leggi per non essere processato. Nel caso in specie c'èun signore che è stato corrotto da lui. Lo dice una sentenza passata in giudicato, e lui, per non farsi processare, prima ha fatto una riduzione dei tempi della prescrizione e poi ha inventato il legittimo impedimento".Eproprioal riguardo scende in campo anche il capogruppo alla Camera dell'Idv Massimo Donadi: "Questo Paese ha bisogno di unariforma della giustizia che abbia tempi europei. È questa la riforma che serve al Paese, non quella delle leggi ad personam perseguita da Berlusconi echeglihannogarantitodifarla franca". Ma anche dal fronte Pd c'è chi vorrebbe un finale diverso per il processo Mills tanto che l'ex segretario Walter Veltroni, ospite ieri pomeriggio alla trasmissione In mezz'ora di Lucia Annunziata, avrebbe lanciato la provocazione:"Se Berlusconi è convinto di non essere colpevole, allora rinunci alla prescrizione e dimostri di essere innocente".E poi haconcluso: "Con la prescrizione hanno perso tutti, ha perso il Paese". Parole che non sono piaciute a Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, che, ironicamente, ha rigettato la sfida: "Se qualcuno vuole fare un'operabuona, legga a Veltroni il testo dell'art. 27 della Costituzione. Gli chiarisca il significato del principio costituzionale della presunzione di innocenza, e soprattutto gli spieghi che, in uno Stato di diritto,nonèil cittadino imputato a dover dimostrare la propria innocenza, ma i magistrati dell'accusa a dover eventualmente dimostrare la sua colpevolezza, se ne hanno le prove".Ma sequesto vale sul piano giudiziario, è su quello politico che Capezzone parte in quarta: "Politicamente parlando, spiace constatarechele divisioniprofonde interne alla sinistra italiana (sullavoro,sullamanifestazione della Fiom, sul governo Monti,sulla guida delPd)si attenuino solo sul terreno della giustizia, dove un po' tutti i protagonisti sembrano precludersi l'opzione liberale e garantista ". E proprio sull'atteggiamento della sinistra in tema di giustizia èintervenuta anche Margherita Boniver, deputato del Pdl e presidente del Comitato Schengen, per la quale era "previdibile il coro di importanti esponenti del Pd, abbonati al giustizialismo,che invitano Berlusconi a rinunciare alla prescrizione nel processo Mills"dato che"avevano basato tutti i loro calcoli su una bella condanna a cinque anni" e magari speravano in un altro finale: "Berlusconi dietro le sbarre a San Vittore". Ma non solo la politica si spacca sugli esiti dei processi al Cav, anche Federico Orlando e Beppe Giulietti, presidente e portavoce di Articolo 21, associazione per la difesa della libera informazione, lanciano una singolare iniziativa: una raccolta di firme proprio per chiedere a Berlusconi di "rinunciare ad ogni scudo e di guidare lui medesimo la caccia ai colpevoli".

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