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«Nei contratti serve più flessibilità»

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Èl'indicazione che arriva dall'Ocse per l'Italia nel Rapporto annuale, ricordando gli interventi già messi in campo dal governo con il decreto Salva Italia. L'Ocse raccomanda all'Italia tra le auspicabili priorità «di ridurre la proprietà dello Stato segnatamente nei media televisivi, nei trasporti, nell'energia e nei servizi locali». Circa la dismissione di quote pubbliche l'Ocse ricorda anche che l'anno scorso il referendum sull'acqua abrogò i progetti per la privatizzazione del servizio idrico pubblico. L'Ocse interviene anche sul tema più delicato di questi giorni: l'Italia deve rattuare una «riforma del mercato del lavoro complessiva mirata a rendere più flessibili la tutela del lavoro sui contratti standard», è il ragionamento. L'Ocse rileva infatti che il nostro Paese «non ha ancora preso azioni significative» in materia di lavoro. E aggiunge che di questa riforma «l'introduzione è attesa assieme a una più ampia riforma del welfare che abbia lo scopo di migliorare la rete di sicurezza sociale per i disoccupati». C'è di più. L'Italia deve ridurre le «barriere normative alla concorrenza» nei settori dell'industria, delle professioni, del commercio al dettaglio e dei servizi locali. Nel momento in cui il parlamento è alle prese con il decreto legge sulle liberalizzazioni la concorrenza rimane dunque una delle «priorità» raccomandate dall'Ocse e più volte sottolineate nel Rapporto annuale sulla crescita diffuso ieri. Non solo "bacchettate" consigli, però. La riunione dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche centrali del G20 «riconoscerà gli sforzi fatti dall'Italia» e di come il governo stia lavorando «bene» per rafforzarne la credibilità. A dare fiducia al nostro Paese è il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria, che parla a margine dei lavori del G20. Gurria ha poi precisato che a suo giudizio il comunicato finale conterra' sicuramente "uno stimolo ad andare avanti" per l'Italia. F.B.

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