Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Cento giorni di Monti Palazzo Chigi taglia 43 milioni

default_image

  • a
  • a
  • a

Rigore, crescita, equità e semplificazione. Sono queste le parole chiave del "Rapporto sull'attività dei primi 100 giorni di governo" redatto e pubblicato dalla Presidenza del Consiglio. "Tutte le componenti della società devono partecipare allo sforzo per la salvezza e il rilancio dell'Italia", è l'incipit del documento di 34 pagine pubblicato dal governo. Dal salva-Italia al cresci-Italia, dall'Europa alle misure sulle carceri e alla semplificazione della burocrazia i temi trattati. La strategia del governo per uscire dalla crisi "mira a trasformare l'Italia da paese in emergenza a modello per uscire dalla crisi dell'eurozona", sottolinea il rapporto. "Il governo in questi primi 100 giorni ha messo il massimo sforzo per dare attuazione agli impegni con l'Europa. Tra questi, in particolare il raggiungimento del pareggio già nel 2013 come da impegni presi dal precedente esecutivo", si ricorda, "il governo inoltre sta mettendo in atto un ampio piano di riforme strutturali, a partire dal mercato del lavoro". RIGORE E CRESCITA Sui due pacchetti più corposi del governo Monti ovvero le misure di novembre sul rigore e quelle di gennaio sulle crescita, la nota di palazzo Chigi spiega che con il primo provvedimento si è voluto dare il via a "misure urgenti per assicurare la stabilità finanziaria, la crescita e l'equità. Il compito di questo governo è quello di far uscire il Paese dalla zona d'ombra in cui era stato confinato, di porre fine all'emergenza e, soprattutto, di gettare le basi per una rinascita economica e sociale". Sul cresci-Italia si spiega: "Si tratta di un pacchetto di riforme, varato il 20 gennaio, che mirano a rimuovere due grandi vincoli che hanno compresso per decenni il potenziale di crescita dell'Italia: l'insufficiente concorrenza dei mercati e l'inadeguatezza delle infrastrutture. Il provvedimento contribuirà nel breve periodo a traghettare l'economia nazionale fuori dalla spirale recessiva e, nel medio/lungo periodo, ad allinearla ai ritmi di crescita dei partner europei e internazionali. In particolare l'attenzione del governo si è focalizzata sui giovani, puntando alla valorizzazione del merito come fattore premiante. L'insieme delle misure si basa su due pilastri: crescita ed equità. La prima direttrice, quella della crescita, è stata perseguita".   L'EUROPA "L'obiettivo del governo è di contribuire sempre di più a determinare gli orientamenti politici ed economici dell'Unione Europea, non limitandosi a recepirli in modo passivo", si legge nel rapporto. "Il governo vuole, in ultima analisi, determinare sempre di più questi orientamenti e giocare il ruolo che naturalmente spetta a un grande paese fondatore dell'Unione e a una delle più grandi economie dell'eurozona", si insiste. "E' su questa linea di indirizzo che va inquadrata la lettera per la crescita, promossa dal governo il 20 febbraio e che ha coinvolto altri 11 partner dell'Unione Europea", ricorda l'esecutivo. I TAGLI DI PALAZZO CHIGI C'è anche un capitolo dedicato ai tagli della presidenza del Consiglio nel rapporto sui primi 100 giorni dell'attività di Mario Monti pubblicato oggi sul sito del governo. In tre mesi, palazzo Chigi ha risparmiato oltre 43 milioni di euro. "Sono state conseguite diverse riduzioni dei costi", si spiega, "-4 milioni di euro per i dipendenti nelle strutture generali stabili (blocco del turnover, congelamento dei contratti, pensionamenti); -12,2 milioni di euro per gli uffici di diretta collaborazione relativi al presidente, ai ministri senza portafoglio e ai sottosegretari presso la presidenza del Consiglio. In questi uffici si registra una riduzione di 241 unità in termini di personale addetto; -2,3 milioni di euro per le strutture di missione, con una riduzione di 51 unità di personale; -750mila euro per esperti e consulenti, il cui numero complessivo e' diminuito di 99 unità". Ancora, "per quanto riguarda i trasporti aerei di Stato, c'è stata una contrazione significativa dei voli pari al 92%, con un risparmio complessivo di 23,5 milioni. Infine, nel servizio automezzi il risparmio ammonta a circa 270mila euro, su base annua". PIÙ FORTI ALL'ESTERO Con il governo Monti "l'Italia è più forte negli scenari internazionali", si spiega nella parte dedicata  all'impegno per la tutela dei diritti umani nel mondo, all'attenzione all'area Euro-Mediterranea e, soprattutto, alla riforma della Difesa, che "ha come perno l'obiettivo di rendere più efficiente e duttile il Sistema di Difesa adeguandolo agli standard europei e atlantici". "Oggi - si legge nel documento - il nostro Paese ha una spesa per la Difesa, in rapporto al Pil, più bassa d'Europa (0,9% contro una media Ue dell'1,61%); in aggiunta ha una spesa percentuale per il personale, rispetto al bilancio assegnato, ampiamente superiore alla media Ue (70% quella italiana, 51% quella europea). Per contro, la spesa d'investimento per ogni militare è ferma a 16.424 euro, contro una media europea di 26.458 euro". "La riforma - scrive la presidenza del Consiglio - punta a riequilibrare i livelli di spesa del personale, di esercizio e di investimenti per garantire in futuro la sostenibilità finanziaria e l'efficacia operativa delle Forze Armate in chiave europea e Nato. Vale a dire, coprire con il 50% del bilancio assegnato la spesa del personale; la parte restante sarà divisa a metà tra addestramento e investimenti. Queste scelte comporteranno una revisione e riqualificazione dei programmi di investimento, ma anche una contrazione della presenza territoriale. Il risultato - conclude il Rapporto - sarà una Struttura Difesa ridimensionata nei numeri, ma in grado di esprimere un'operatività all'altezza delle aspettative dell'Unione europea e della Nato".  

Dai blog