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Il tesoretto di Monti: oltre 10 milioni in banca

Il presidente del Consiglio Mario Monti

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Un «tesoretto» da quasi 11 milioni di euro. Per la precisione 10 milioni e 793mila euro. È quello che il premier Mario Monti possiede depositato in 5 banche (Intesa Sanpaolo, BNP Paribas, Deutsche Bank, ING e Ubi Banco di Brescia) sottoforma di liquidità o titoli. Nessuna partecipazione in «singole società», ma «fondi comuni, Etf, gestioni patrimoniali che investono anche in azioni». Così si legge nella dichiarazione che il Professore ha messo ieri online sul sito del governo (finito subito in tilt e inaccessibile per parecchie ore), insieme a quelle del resto della sua squadra. Un'operazione trasparenza che svela redditi non proprio «sobri». Il premier, che possiede anche due vecchie Lancia (una Dedra del 1995 e una Kappa del 1998) e 16 immobili tra appartamenti e negozi (alcuni in comproprietà), è stato l'ultimo a rendere pubblica la sua situazione patrimoniale. Così ora si sa che Monti percepirà, a partire da novembre 2011 solo il compenso da senatore a vita (211.502 euro) avendo rinunciato a quello da premier e da ministro dell'Economia. Questo, unito alle prestazioni effettute nel resto dell'anno, dovrebbe portarlo a dichiarare circa un milione di euro (aveva chiuso il 2010 con un reddito complessivo di 1.515.744). Ma se Monti spicca per la sua attività finanziaria, il resto del governo non è da meno.   Il super ricco dei pensionati, ad esempio, è il sottosegretario Antonio Malaschini che in quanto «segretario generale in quiescenza del Senato» ha una pensione netta di 277.120,70 euro (lorda ammonta a 519.015,45 euro). Dietro di lui l'ammiraglio Giampaolo Di Paola che ha un trattamento previdenziale di 314.522 euro. Malaschini dichiara anche di avere in deposito titoli Cct e Btp e giacenze di conto corrente per 285 mila euro mentre il ministro dell'agricoltura Mario Catania ha titoli di stato per 450 mila euro. Ma c'è anche chi, come il ministro del Lavoro Elsa Fornero dichiara di aver guadagnato nel 2010 ben 402.138 euro lordi. Il premier aveva chiesto nel consiglio dei ministri di martedì scorso di inserire nelle schede dei redditi anche il saldo del conto corrente e per questo motivo l'«operazione trasparenza» era stata rinviata di una settimana. Ma ieri gli unici a farlo sono stati il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera (con un saldo di 8.800 mila euro derivante in gran parte dalla vendita delle azioni di Banca Intesa a fine dicembre), il sottosegretario Paolo Peluffo (che dichiara un saldo di 7397,69 euro ed è stato il primo a farlo visto che era online già dalla scorsa settimana), e il responsabile della Sanità Renato Balduzzi che dichiara di avere sul conto corrente 52.055,83 euro. Saldo aggiornato a lunedì. Deludente, invece, il «parco» macchine posseduto dai ministri: si va da una Alfa Romeo 145 del '96 del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giampaolo d'Andrea alla Mercedes Classe A del 2010 del ministro Corrado Passera fino alla Golf del 2004 del ministro delle politiche agricole Mario Catania. Il vice ministro all'economia Vittorio Grilli, che non ha messo quanto guadagnato nel 2010 (insieme al ministro dell'interno Annamaria Cancellieri) di auto ne ha tre, tra cui una Jaguar ma del '94, e una barca. Ovviamente di 9,6 metri, cioè sotto la misura dei dieci metri oltre la quale questo governo ha introdotto una nuova tassazione. Più modaiolo il giovane viceministro Michel Martone che ha una Smart Fortwo coupè del 2011 e una Vespa del 2007. Ma in quanto a moto la figura migliore la fa il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Santagata che ha una fiammante Harley Davidson 883. La più ricca nel governo è la Guardasigilli Paola Severino che doppia, a sorpresa, l'ex consigliere delegato di Banca Intesa Corrado Passera. Nel 2010 ha dichiarato un imponibile di 7 milioni, Passera «solo» 3,5 milioni. E a seguire Piero Gnudi, con 1,6 milioni. Ma il responsabile della Giustizia rivendica con orgoglio la sua ricchezza: «È importante che chi guadagna e paga le tasse venga guardato positivamente e chi produce redditi in nero venga considerato negativamente». Al contrario dei tre «Paperoni», ci sono ministri il cui reddito crolla (a circa 200 mila euro) con il passaggio al governo. Ma c'è anche chi, rispetto al 2010, migliora la sua posizione, come Andrea Riccardi, che sale da 120 mila euro a 280 mila (se si somma allo stipendio di ministro la pensione da professore). Ma è sulle proprietà possedute che la squadra di governo fa la parte del leone. Il ministro Anna Maria Cancellieri ha, ad esempio, 24 tra fabbricati e terreni, mentre il responsabile della Sanità ha 4 terreni e 7 fabbricati di cui possiede però la piena proprietà solo di due. Al contrario di Piero Gnudi che invece non ha né terreni né fabbricati. Però ha azioni per un totale di quasi un milione e 700 mila euro e come barca un gozzo con un motore da 66 cavalli. Però in leasing. Il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi ha un appartamento a Roma di proprietà di 11,5 vani, una comproprietà (di cui ha però solo l'8 per cento) di 7 negozi e due appartamenti a Bruxelles. Renato Balduzzi, ministro della Sanità, dichiara invece di possedere una casa ad Alessandria in comproprietà di 21,5 vani, in pratica una reggia. Ma mette anche una abitazione di tipo «ultrapopolare» di 3 vani in provincia di Aosta. Il ministro Corrado Passera possiede invece un appartamento di 141 metri quadrati a Parigi, una polizza vita del valore di 1.287.348 euro e un fondo pensione complementare di 3.364.714 euro. Decisamente benestante anche il sottosegretario alla Sanità Elio Cardinale che dichiara una pensione di 109 mila euro, nel 2012 guadagnerà 188.868 euro e possiede un discreto numero di fabbricati a Palermo: 13 per l'esattezza (uno dei quali in comproprietà al 50%). In garage ha una Audi A6 del 2009 e investimenti in fondi comuni per circa 225 mila euro in comproprietà al 50 per cento. Sempre fra i sottosegretari spicca quello all'Economia Gianfranco Polillo che è proprietario di un appartamento in un villino bifamiliare di circa 150 metri quadrati con un giardino acquistato negli anni '90 sul litorale laziale e di un appartamento a Roma di circa 160 metri quadrati acquistato nel 2010. Su cui grava però un'ipoteca per circa 900.000 euro. Ma nelle dichiarazioni dei redditi spiccano anche curiosità e piccoli eccessi. Proprio il sottosegretario Polillo scrive di essere socio a Roma del Reale Circolo Tevere Remo, il ministro per gli Affari Europei Enzo Moavero Milanesi spiega addirittura nel dettaglio che come automobile di servizio ha «una Lancia Delta che ha sostituito a inizio dicembre 2011 la BMW Serie 5, precedentemente assegnata al Ministero. Inoltre ha un telefono cellulare Nokia E51 e un IPad da 64 GB». Non perde invece la sua ironia il ministro Piero Giarda che spiega che il suo reddito per il 2012 «dipenderà dalla durata del governo». Il compenso mensile lordo è comunque di 16.234 euro. Ma Giarda si è divertito anche a mettere online le foto di due proprietà possedute: un baitello ristrutturato e uno non ristrutturato ad Alagna Valsesia sull'Alpe di Granes.

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