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Celentano attacca i vertici Rai "L'azienda ostaggio dei partiti"

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Nel post partita di Sanremo Adriano Celentano, per niente pentito, dopo aver attaccato giornali cattolici e sentenze della Consulta, prende di mira direttamente la Rai, replicando alle accuse dei vertici di Viale Mazzini per il suo intervento al Festival. Il terreno di gioco, questa volta, non è l'Ariston, ma Servizio Pubblico di Michele Santoro, un altro che con la tv pubblica ha avuto un rapporto tribolato. «Credo che l'errore stia proprio nel meccanismo di conduzione della Rai - ha risposto il Molleggiato ad una domanda di Sandro Ruotolo sul perché siano arrivate critiche feroci dai dirigenti aziendali nonostante gli alti ascolti -. Finché i partiti continueranno a litigarsela, la Rai sarà sempre preda di sotterfugi, intrighi e sospetti a danno del Paese». Lei: comitato etico contro Celentano Dalla sponda opposta, poche ore prima della trasmissione, è arrivata la notizia dell'apertura di una procedura per valutare eventuali violazioni del codice etico aziendale che Celentano, pur nella massima libertà di azione concessa dal contratto firmato, si era impegnato a rispettare. Ad attivarla il direttore generale Lorenza Lei, che ne ha dato comunicazione in consiglio di amministrazione, dimostrando che lo tsunami provocato dal Molleggiato ai piani alti di Viale Mazzini è tutt'altro che dimenticato, anche se l'arma azionata potrebbe risultare spuntata vista l'indeterminatezza dei tempi d'accertamento e delle possibili sanzioni. La Lei avrebbe anche spiegato che la presenza dell'artista sarebbe stata subita dalla direzione generale, che avrebbe appreso della sua partecipazione a cose praticamente fatte. Il Molleggiato parla anche di politica Celentano, in una puntata di Servizio Pubblico dedicata alla Rai, è intervenuto anche su società e politica. «Qualcosa mi dice che il cambiamento è nell'aria e che il vento di questo cambiamento sta diventando una tempesta - ha sostenuto -. Alle prossime elezioni potrebbero esserci delle sorprese. La gente sta cominciando a capire che non si va da nessuna parte se non prendiamo con forza e determinazione la via dell'onestà». Ma al centro del suo intervento non poteva che esserci Sanremo, un'esperienza che il Molleggiato pensa sia conclusa. «Però non è un problema - assicura - perchè il successo è bello, gratificante ma non ha niente a che vedere con la felicità che si prova per esempio in una partita a bocce con quattro amici». Mazza nel mirino per Sanremo Terminata, di certo, è l'avventura del direttore artistico, Gianmarco Mazzi, finito oggi nel mirino di diversi consiglieri Rai insieme a Mauro Mazza. In Cda l'operato del direttore di Rai1 sarebbe stato oggetto delle critiche da Giorgio Van Straten, Rodolfo De Laurentiis e Giovanna Bianchi Clerici ed anche il presidente Paolo Garimberti avrebbe espresso più di una perlessità sulla sua gestione. Solo Guglielmo Rositani lo avrebbe difeso, rimarcando i buoni risultati di share. Ora la parola passa al dg, che la prossima settimana, quando l'argomento dovrebbe tornare in discussione, potrebbe dire la sua sul futuro della prima rete. Più di un consigliere non fa mistero di spingere per una sostituzione di Mazza, anche se è opinione diffusa a Viale Mazzini che un vertice in scadenza difficilmente si incamminerà su questa strada.  

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