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Il Pdl fa quadrato e difende Silvio Berlusconi.

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Adifesa del Cavaliere scende in campo anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: «Mi sembra che l'accanimento giudiziario nei confronti di Silvio Berlusconi non abbia mai termine. Le notizie che oggi giungono dal processo Mills ci fanno ancora una volta temere che una giustizia politicizzata voglia giungere a una condanna degli ultimi 20 anni della storia politica italiana. Sono sicuro che queste preoccupazioni saranno fugate dalle decisioni della magistratura giudicante». Dopo i due capigruppo di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, tra i primi a dichiarare, è una sfilza di note e comunicati targati Pdl, dai toni non certo pacati nei confronti dei pm: «Più che al tribunale di Milano il processo Mills sembra essere celebrato in una stazione ferroviaria, intorno al banchetto di "carta vince e carta perde"», sostiene Luca D'Alessandro, che aggiunge: «Come gli amanti dell'azzardo sanno bene, si tratta di un gioco in cui vince sempre il banco. È esattamente quanto sta accadendo al tribunale di Milano, dove ogni volta che sta per scattare la mannaia della prescrizione i magistrati inventano nuovi imbrogli pur di arrivare alla condanna di Berlusconi». Per l'ex ministro Mara Carfagna si tratta di «un accanimento inaccettabile», mentre Maurizio Lupi tuona: «È un processo già scritto». I pm «inseguono una condanna politica» anche per il segretario Alfano. Per Pagano (Pdl) è «una persecuzione con soldi pubblici». Secondo il pidiellino Luigi Vitali «i termini utilizzati nella rancorosa requisitoria di De Pasquale certificano l'esercizio di una funzione pubblica ai limiti della faziosità». «Sempre più si evidenzia come il processo Mills sia un processo politico la cui sentenza qualcuno voleva già scritta prima ancora che avesse inizio il procedimento. L'accanimento nei confronti di Berlusconi è ormai diventato un fatto storico e purtroppo non storicizzato», sostiene Beatrice Lorenzin, mentre per Enrico Costa «l'odierna requisitoria del pm De Pasquale costituisce l'ennesimo tassello di un disegno poco giuridico e molto politico».

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