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Scontro governo-sindacati sugli ammortizzatori

Un operaio metalmeccanico al lavoro

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I sindacati fanno muro contro l'ipotesi del governo di abolire la cassa integrazione straordinaria per sostituirla con un sussidio di disoccupazione. Potrebbe pertanto partire in salita l'incontro previsto per lunedì nell'ambito della discussione sulla riforma del mercato del lavoro sugli ammortizzatori sociali anche se il ministro Elsa Fornero ha assicurato che per fronteggiare la crisi economica l'applicazione della riforma sarà rinviata almeno all'anno prossimo. L'ARTICOLO 18 Quello degli ammortizzatori resta il tema più spinoso insieme a quello della modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori sul quale oggi si sono scontrati a distanza i leader del Pdl e del Pd, Silvio Berlusconi e Pierluigi Bersani. "Se ne deve poter discutere - ha detto Berlusconi - l'articolo 18 non può essere un tabù". "L'articolo 18 - ha detto Bersani - ha poco o nulla a che fare con i problemi che ha adesso il mercato del lavoro. Il tema vero è come diamo un po' di lavoro e su questo tema ci stiamo un po' girando attorno". Lo strumento più a rischio eliminazione è la cassa integrazione straordinaria, spesso utilizzata per tenere legati i lavoratori alle imprese anche quando non c'è possibilità di reinserimento in azienda. L'obiettivo del governo è  limitare la cassa ai casi di difficoltà temporanea nei quali quindi è possibile per il lavoratore rientrare in azienda. Ma le affermazioni del ministro Fornero sulla possibilità che il sussidio di disoccupazione sostituisca nel futuro (comunque non immediato) la cassa straordinaria non sono piaciute ai sindacati che già all'inizio del confronto con il governo sulla riforma del mercato del lavoro avevano espresso su questa materia le proprie perplessità. BONANNI E CAMUSSO "La Cisl - ha detto il numero uno del sindacato Raffaele Bonanni - è contraria all'ipotesi di cancellazione della cassa integrazione straordinaria e la sostituzione con un sussidio di disoccupazione. Il ministro sa che vogliamo confermare il sistema degli ammortizzatori esistenti". "In una stagione difficile - ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso - è prioritario mantenere gli ammortizzatori che abbiamo. Sull'ammortizzatore universale serve che il governo decida quali risorse rendere disponibili perché sia finanziato altrimenti è solo una riduzione delle tutele e non un ampliamento". Secondo il numero uno della Fiom-Cgil, Maurizio Landini senza la cigs i rischiano "licenziamenti di massa". ANGELETTI E CENTRELLA  "Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero - ha detto il leader Uil, Luigi Angeletti - aveva già affermato che la cigs sarebbe stato il principale strumento per affrontare questo periodo di crisi. Se ne parlerà nell'incontro di lunedì". "L'abolizione della cassa integrazione straordinaria si potrebbe accettare nella teoria - ha detto il numero uno Ugl, Giovanni Centrella - ma non nella realtà, che ci obbliga a contrastare una crisi senza precedenti". Proprio oggi la Cgil ha rielaborato i dati di gennaio sulla cassa integrazione affermando che il calo del mese di fatto è in segnale di una "progressiva transizione verso la disoccupazione". A gennaio erano in cassa l'equivalente di 312.000 lavoratori con una perdita media in busta paga di 675 euro.  

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