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Saccomanni toglie l'articolo 18 dal tavolo: «Non è il nodo»

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Adirlo è il direttore generale della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni a margine di "Roma Incontra". Il numero due di Palazzo Koch parla anche dello spread tra i Btp italiani e il Bund tedesco che, a suo avviso, dovrebbe attestarsi sotto i 200 punti: «Forse quello pre-crisi di 50 punti era eccessivo, ma un livello ragionevole potrebbe essere quello d'inizio 2011, quando viaggiava tra i 150 e i 200 punti. Tornare invece ai livelli pre-crisi sarebbe velleitario». Quindi il direttore generale promuove a pieni voti il piano di risanamento dei conti pubblici operato dal governo Monti che è stato attuato «in maniera efficace, duratura e stabilizzante. Queste misure danno anche un sostegno alla crescita». L'ultima battuta è per i blitz fiscali che l'Agenzia delle Entrate ha effettuato in questi mesi a Cortina e in altri luoghi d'Italia. «Sono refrattario verso le spettacolarizzazioni in materia fiscale - commenta Saccomanni -. Possono essere necessari ma fanno porre delle domande: perché ora? È come se ci fossero degli ordini di scuderia e si sia voluto dare un segnale di discontinuità».

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