Merkel fa gli straordinari per trovare la soluzione al dopo-Wulff
Ledimissioni del presidente della Repubblica Christian Wulff, costretto a ritirarsi dopo mesi di polemiche e dopo che la procura di Hannover ha chiesto di revocargli l'immunità per indagare su un presunto scambio di favori con un imprenditore, non sono un segnale incoraggiante. Né in chiave Europa, dove la Germania è impegnata del tentativo di risolvere (imponendo la propria politica rigorista) la crisi della Grecia e dell'Eurozona. Né in chiave interna dove la Cancelliera, dopo aver perso le elezioni nelle regioni storicamente governate dalla Cdu, deve porre le basi per conquistare, nel 2013, il suo terzo mandato. A nessuno infatti sfugge che Wulff è, dopo Horst Koehler, il secondo presidente sostenuto da Angela che lascia Bellevue perché costretto alle dimissioni. Anche per questo la Cancelliera tedesca ha accelerato la ricerca di una soluzione. E, anche se avrebbe preferito chiudere entro oggi, è probabile che il nome del successore non arrivi prima di mercoledì (c'è tempo fino al 18 marzo). A tenere banco, infatti, sono le consultazioni, avviate venerdì e andate avanti per tutta la giornata di ieri, con le forze politiche che fanno parte della coalizione di governo e dell'opposizione (esclusa la Linke). L'obiettivo è arrivare ad un candidato condiviso. Ed è per questo che, a quanto si apprende, Merkel avrebbe accettato la richiesta dei socialdemocratici di non scegliere uno degli attuali ministri. Uscirebbero così dalla corsa alla presidenza sia il titolare della Difesa Thomas De Maiziere, sia i suoi colleghi Wolfgang Schaeuble (Finanze) e Ursula von der Leyen (Lavoro). Avrebbe invece declinato l'invito Andrea Vosskuhle attuale presidente della Corte Costituzionale tedesca. Secondo lo Spiegel Vosskuhle, su cui sembravano aver trovato l'accordo i partiti della coalizione di governo Cdu-Csu e Fdp, avrebbe prima chiesto una pausa di riflessione per poi rinunciare alla candidatura. E no avrebbe detto anche il presidente del Bundestag Norbert Lammert considerato uno dei favoriti. La partita resta quindi più che mai aperta. La Spd continua infatti a sostenere Joachim Gauck, pastore ed ex dissidente della Ddr, che due anni fa venne sconfitto di misura da Wulff. «Gauck rimane il nostro favorito» ha dichiarato ieri il presidente del partito Socialdemocratico Sigmar Gabriel. Ma tra i papali ci sono anche l'ex ministro dell'Ambiente Klaus Toepfer, la vicepresidente del Bundestag Katrin Goering-Eckart e l'ex vescovo evangelico Wolfgang Huber. Oggi dovrebbe esserci un nuovo incontro con le forze di opposizione. Nel frattempo un sondaggio della prima rete pubblica Ard evidenzia che il 58% dei tedeschi vorrebbe un nome scelto fuori della politica.