Atene aspetta la carità dell'Europa
LaGrecia arriva a Bruxelles con i compiti di casa fatti: ieri il governo ha annunciato di avere raggiunto un accordo per lanciare lo swap (al 70%) sul debito per i creditori privati l'8 marzo con l'obiettivo di chiuderlo entro l'11 marzo e di avere individuato un nuovo pacchetto di misure per tagliare la spesa statale di 125 milioni di euro, così come chiesto dalla troika Ue-Fmi-Bce. La fiducia era già aumentata dopo la mediazione tra il cancelliere tedesco Angela Merkel e il premier greco Lucas Papademos condotta da Mario Monti, che tra tanti argomenti ha potuto metter in campo anche la forza del buon esempio dell'Italia e dei suoi conti rimessi in ordine. In qualità di ministro dell'economia, Monti sarà a Bruxelles sia domani che martedì per partecipare prima all'Eurogruppo e poi all'Ecofin (l'incontro a 27 dei ministri delle finanze) e avrà modo di constatare personalmente se è riuscito nell'intento di far cambiare attitudine al ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble, che nelle ultime settimane, ha giocato al ruolo di "falco", sempre più favorevole a lasciare naufragare Atene. «Simpatizzo assolutamente con i cittadini greci», ha dichiarato ieri Schauble, forse per toglierli di dosso la sua immagine negativa. Domani si vedrà se l'atteggiamento «più disponibile e aperto» registrato da Monti durante la teleconferenza con Merkel ha prodotto significativi cambiamenti nel ministro delle finanze tedesco. Mentre a Bruxelles fonti qualificate sottolineano che «non è proprio sul tavolo l'ipotesi che non si giunga ad un accordo». Il tutto mentre ad Atene il governo greco finisce i suoi "compiti di casa". Il premier Lucas Papademos ha infatti annunciato ieri sera di avere chiuso l'accordo con i creditori privati e di avere identificato gli ulteriori tagli per ridurre la spesa dello Stato di 325 milioni di euro. Il pacchetto sarà illustrato domani ai partner europei dal ministro delle finanze greco Evangelos Venizelos, con l'auspicio che possa bastare a convincere anche Olanda e Finlandia, i paesi più scettici sulla volontà del governo greco di rispettare le promesse. Oggi, intano, il pacchetto passerà al vaglio del Comitato tecnico dell'Eurogruppo, che si riunisce a Bruxelles per cercare di sgombrare il tavolo dei negoziati dagli ultimi ostacoli. Gli sherpa saranno al lavoro fino all'ultimo momento utile prima di ridare la parola ai ministri, per evitare che un nuovo conto alla rovescia venga bloccato per l'impossibilità di chiudere il negoziato.