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Il Cav: «Io avrei firmato» Napolitano: «Rispetto per l'esecutivo»

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L'expremier ieri era ad Arcore ed è stato informato della decisione presa dall'esecutivo da Gianni Letta che del comitato che ha lavorato alla candidatura olimpica nella Capitale è presidente. Chi ha avuto modo di sentirlo parla di un Cavaliere amareggiato per la decisione del suo successore. Per Berlusconi le Olimpiadi «sono una grande occasione di sviluppo che il Paese perde. Ed è un peccato pensare che possano essere state bocciate» perché il governo ritiene che si tratti viceversa «di un costo che l'Italia non può permettersi». Da qui la chiosa di Berlusconi, spiega sempre chi ha avuto modo di sentirlo, che se fosse stato lui ancora alla guida dell'esecutivo «la decisione sarebbe stata di appoggio alla candidatura di Roma 2020». Schierato con le ragioni del permier invece il Presidente della Repubblica. Secondo quanto ha fatto sapere il Quirinale, Napolitano ha considerato con la massima attenzione le preoccupazioni e le ragioni poste a base della decisione del governo – che ne aveva la esclusiva responsabilità – di non sottoscrivere l'impegno, con relativa garanzia finanziaria, per la candidatura di Roma. Il Presidente Napolitano, è trapelato ancora dal Quirinale, ha apprezzato l'approccio del mondo dello sport nel progettare la candidatura italiana, e comprende lo sforzo con cui esso si era predisposto a una eventuale competizione internazionale e resta convinto che tale slancio avrà modo di esprimersi attraverso tutte le possibili iniziative che non mancheranno per valorizzare le energie e le potenzialità dello sport.

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