Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Conto alla rovescia per Roma 2020

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Quarantotto ore per un sì o per un no. Comincia oggi il conto alla rovescia per la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Entro mercoledì infatti il presidente del Consiglio, Mario Monti, dovrà sciogliere ogni riserva sulla possibilità di svolgere i Giochi nella Capitale. La lettera ufficiale del governo è infatti parte integrante della documentazione che il Coni deve presentare al Cio. E più il tempo stringe, più sale la tensione. Lo scontro a distanza tra l'ex ministro leghista, Roberto Maroni e il sindaco Alemanno, cominciato sabato pomeriggio dalle pagine Facebook del primo, è continuato anche ieri. L'esponente del Carroccio, aspirante leader al posto del Senatùr, si era infatti chiesto se le Olimpiadi a Roma non rappresentassero una «mangiatoia e - continuava - visti i precedenti penso proprio di sì», sconsigliando poi il premier Monti a firmare la candidatura. «Sono deluso - ha detto Alemanno - chi fino a ieri ha fatto il ministro dell'Interno non può attaccare Roma in questo modo, né cercare di boicottare un progetto che serve non solo alla nostra città ma a tutta la Nazione». Un commento non gradito all'ex ministro che ieri è tornato alla carica dai microfoni di Sky. «Mi chiedo se Roma 2020 possa diventare una grande mangiatoia. Ho fatto questa riflessione leggendo un articolo che riprendeva tutti gli sprechi fatti in Italia durante le scorse Olimpiadi - ha ribadito Maroni - Su Facebook ho caricato questo articolo e ho aggiunto che, visti i precedenti temo che diventerà anche questa una grande mangiatoia. Ci vorranno tanti soldi per le Olimpiadi. In questo momento di grande crisi ha senso ipotecare altri miliari per fare una cosa del genere? In questo momento non credo sia utile. Ho dato questo mio modesto consiglio a Monti, chiedendo solo di considerare queste obiezioni. Per par condicio - conclude - posso dire che sono deluso da Alemanno per come ha gestito l'emergenza neve. Se così possiamo chiamarla». Mentre il popolo padano si chiede se davvero sia caduta la neve a Roma, ipotizzando magari un complotto mediatico con fotomontaggi per far pagare sempre e solo i "padani", il sindaco Alemanno continua a lavorare per la candidatura capitolina. Probabilmente il primo cittadino si incontrerà con Monti per dare «ulteriori messaggi di alleggerimento del conto economico delle Olimpiadi perché gli investimenti privati - annuncia Alemanno - potrebbero essere superiori a quelli previsti». Ma davvero costerebbero così tanto le Olimpiadi del 2020. Secondo lo studio della commissione Fortis, pubblicato circa un mese fa, a conti fatti i Giochi costerebbero ben poco allo Stato. In base all'indagine effettuata, i 4,7 miliardi di euro che dovrebbero essere garantiti dallo Stato come spesa pubblica genererebbero un maggiore gettito erariale pari a 4,6 miliardi. L'intero volume di spesa sarebbe di 8,2 miliardi, a fronte di un introito di 3,5 miliardi tra proventi del Comitato Olimpico Internazionale per diritti sponsor e tv, biglietti, sponsor e lotterie. Ancora, si conterebbe un incremento occupazionale, in 14 anni, di 170 mila unità di lavoro. Ricordando sempre i dati della ricerca Fortis, le Olimpiadi porterebbero una crescita del Pil pari a 17,7 miliardi di euro nel periodo 2012-2025, pari a un aumento dell'1,4% del Pil nazionale. Infine, il sondaggio: sette italiani su 10 (74%) sostengono l'evento. Di questi, l'86% è nel Lazio e il 77% a Roma. Al di là dei dati, pure determinanti, l'appello unanime da parte del mondo politico, culturale e sportivo al presidente Monti per Roma 2020 che ogni giorno si arricchisce di nuove prestigose firme. Ancora ieri, alla lettera già sottoscritta da oltre 30 personaggi della cultura e dello spettacolo, da Giuseppe Tornatore a Ennio Morricone, dal maestro Muti a Fiorello e Baglioni, da Proietti a Ranieri, si sono aggiunti tra gli altri, Lino Banfi e Monica Bellucci. Sempre di ieri la lettera di Alberto Busnari e Carlotta Fiorito, che hanno dato voce all'intera Federazione italiana di ginnastica. Accorato poi l'appello del presidente della Federazione Ciclistica italiana, Renato Di Rocco che ricorda a Monti «come le Olimpiadi di Roma 1960 furono il simbolo della rinascita» e che proprio a Roma «si svolsero nel 1910 i primi Campionati del Mondo su Pista ospitati in Italia». Una storia che vale la pena ripetere.

Dai blog