In strada con gli sci al posto delle auto
Pescara sommersa dalla neve Voli cancellati all'aeroporto d'Abruzzo
Sullitorale pescarese si scia in riva al mare, mentre il reparto sommozzatori della Protezione Civile è in piena attività per fronteggiare l'emergenza-neve. L'intera provincia, dal mare fino ai monti, è avvolta da una morbida e spessa coltre bianca. Se gli abitanti delle aree più interne sono abituati a fronteggiare fenomeni simili, al livello del mare si fa fatica a ricordare un evento della stessa portata. Ieri, fin dalle prime ore del mattino, il capoluogo adriatico è andato in tilt, nonostante l'ingente spiegamento di forze e mezzi messo in campo dall'amministrazione comunale. Le strade cittadine sono state battute da 22 mezzi spazzaneve e spargisale, con l'impiego di oltre 200 uomini tra dipendenti comunali e volontari coordinati dalla Protezione Civile. Non è bastato a evitare che molte zone dei quartieri Colli e San Silvestro rimanessero completamente isolate, sommerse da strati di neve che in alcuni punti hanno sfiorato il mezzo metro. I mezzi che puliscono le strade hanno potuto soltanto arginare le nevicate, che tornavano a coprire il manto stradale un minuto dopo il passaggio degli spazzaneve. La Gtm ha compiuto grandi sforzi per garantire il trasporto pubblico urbano ed extra-urbano, ma ha dovuto cancellare cinque tratte cittadine e ridurre le corse che, complici i rallentamenti causati dal maltempo, hanno subito ritardi fino a 50 minuti. Il ghiaccio formatosi sulle strade ha provocato slittamenti e ingorghi, rendendo impossibile la circolazione alle auto sprovviste di catene o gomme termiche. Imprudenti alcuni autotrasportatori, che hanno disatteso il divieto di transito, imposto dalla prefettura di Pescara a tutti i mezzi pesanti con massa superiore alle 7 tonnellate e mezzo, sull'intero territorio provinciale: un tir ha sbandato, finendo di traverso, allo svincolo per la variante lungo l'asse attrezzato Pescara-Chieti e ha bloccato la circolazione per diverse ore. Una scena simile si è ripetuta nel tratto di strada che collega Spoltore a Cappelle, dove un camion è slittato. A Pescara la polizia municipale ha chiuso il Ponte Capacchietti: alcune auto, senza gomme termiche né catene, hanno sbandato lungo la discesa e non sono riuscite a risalire. La criticità della situazione ha spinto il sindaco di Pescara a decretare la chiusura di asili, scuole e università, del mercato rionale di via Pepe e del parco di Santa Filomena. Porte sbarrate, almeno fino alla tarda mattinata di oggi, anche all'aeroporto d'Abruzzo, con i voli dirottati sugli scali di Bari ed Ancona. Il Prefetto di Pescara, Vincenzo D'Antuono, ha disposto il rinvio dell'incontro di calcio Pescara-Juve Stabia, che si sarebbe dovuto disputare oggi pomeriggio, e la chiusura di tutti gli uffici pubblici del comprensorio. Numerosi problemi anche nelle aree più interne del Pescarese, con la Provincia che nonostante i pochi mezzi a disposizione, l'esiguità del personale e le scorte di sale ridotte all'osso, ha fatto di tutto per garantire la transitabilità: i circa 60 dipendenti del settore viabilità si sono alternati senza sosta, anche per 24 ore consecutive, liberando le strade dalla neve, dagli alberi caduti e dalle auto in panne. Oltre ai circa 30 mezzi spazzaneve e spargisale che hanno battuto le aree più colpite della fascia collinare, come Spoltore, Pianella, Villanova, Loreto e Penne, sono state piazzate delle turbine nei pressi delle località in quota, in particolare a Lettomanoppello, Caramanico, Serramonacesca e Rigopiano. A Moscufo, la notte scorsa, una donna è riuscita a partorire in ospedale solo grazie all'intervento di un fuoristrada, dal momento che l'ambulanza utilizzata per il trasporto non riusciva a proseguire il suo percorso a causa della neve. Mentre ancora si attende che passi la bufera, lo sguardo è già rivolto al dopo e alla drammatica contabilità dei danni che il maltempo sta causando alle infrastrutture e alle attività produttive del territorio. Ingenti anche le spese sostenute per fronteggiare l'emergenza: fonti dirigenziali, interne alla Provincia, stimano che soltanto l'affitto dei mezzi anti-neve sia costato circa 180 mila euro. Il presidente della Provincia, Guerino Testa, ha chiesto al Governo il riconoscimento dello stato di calamità naturale.