Il Paese super-digitale in sette punti «Benedetto» da tre ministri
Altavolo i tre soggetti protagonisti del rilancio digitale del Paese: il ministero dello Sviluppo economico, il ministero della Funzione pubblica e il ministero dell'Istruzione. La finalità dell'incontro è formare una governance che dovrà raggiungere entro il 2020 sette macro-obiettivi, una meta che passa per ben 101 piccoli traguardi. Non a caso, a causa della complessità del progetto, la stessa governance formerà in seguito dei sottogruppi di lavoro interministeriali. Ma come si articola l'Agenda digitale? Ci sono sette obiettivi pricipali. Primo: creare un mercato unico digitale che darà maggiore sviluppo all'e-commerce e all'assegnazione delle frequenze. Sarà con questo progetto che si cercherà di incidere sulle politiche di roaming per abbattere le tariffe degli operatori telefonici. Secondo: sviluppare l'interoperatività. I sistemi di governance dovranno «parlare» tra loro per offrire un servizio di più alto livello al cittadino. Terzo: accrescere il senso di fiducia e di sicurezza degli «internauti». Ciò aiuterà l'ascesa dell'e-commerce e del mercato unico digitale. Quarto: portare la banda ultraveloce in tutta la Penisola entro il 2020. Quinto: stimolare investimenti pubblici e privati puntando su ricerca e innovazione. Sesto: investire sull'alfabetizzazione elettronica dei cittadini. Grande attenzione sarà data ai ragazzi nelle scuole, gli anziani e i disabili che grazie alle nuove tecnologie potranno abbattere numerose barriere sociali. Settimo: vincere le sfide sociali legate, soprattutto, alla promozione dell'industria culturale e dell'efficienza energetica. In attesa delle indicazioni dalla cabina di regia, però, molto è stato fatto. Al ministero dello Sviluppo economico il piano nazionale di banda larga, che garantirà 2 mega di connessione a tutti i cittadini entro il 2013, è al 54% del suo totale stato di avanzamento, grazie agli accordi tra la sua società in house e le Regioni che utilizzano i soldi dei fondi europei strutturali e del fondo agricolo per lo sviluppo rurale. In otto regioni del Sud, il progetto è totalmente finanziato da Bruxelles. Si avanza anche sull'implementazione delle infrastrutture di rete per la banda ultralarga (tra i 30 e i 100 mega), che entro il 2020 dovrà essere conclusa e darà vantaggi al Paese sia in termini di servizi (telefonia e tv, per esempio) che di affidabilità della rete. Infine, passi in avanti anche sul progetto Data Center: la creazione dei maxi-server installati in Italia (inizialmente in Calabria, Basilicata, Sicilia e Molise grazie ai fondi europei) dove verranno immagazzinati i dati sensibili degli italiani per virtualizzare i servizi della pubblica amministrazione.