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Bufera sulla chiusura della A/24 e 25

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I gestori aumentano i pedaggi e fermano la circolazione. È stato di emergenza

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Larisposta ai disagi annunciati, e puntualmente verificati, è stata un incredibile disorganizzazione. Solo nel pomeriggio di ieri sono stati ripristinati, con qualche eccezione, i collegamenti autostradali, salvo i punti più problematici come lo svincolo di Tagliacozzo e quelli di Magliano dei Marsi e Cocullo. Con la neve fioccano anche proteste, con l'annuncio di una class action da parte dei pendolari rimasti intrappolati per quindici ore all'altezza di Tagliacozzo. Se i sindaci abruzzesi, persino quelli dei piccoli comuni, e i presidenti di provincia con risorse davvero esigue sono riusciti a fare miracoli sulla rete ordinaria, altrettanto non può dirsi per le società che gestiscono le autostrade, che hanno brillato in pressappochismo. La A24 e la A25, dove si circola con l'obbligo di catene o gomme termiche, sono state chiuse all'improvviso, imprigionando centinaia di persone in un inferno di neve e freddo, e rendendo un'intera regione ostaggio del maltempo. Certo, al gestore privato della rete autostradale, che solo a gennaio ha disposto un nuovo rincaro dei pedaggi, costa meno chiuderle che pulirle, pur dovendo rinunciare all'incasso. La viabilità non dovrebbe essere una questione di interesse collettivo? Possibile che lo Stato non riesca a obbligare i gestori a mantenere certi standard di efficienza? «Non riusciamo a capire perché la A24 e la A25 sono state chiuse quando le arterie collaterali erano perfettamente percorribili», ha osservato Confindustria dell'Aquila, rimarcando che molte molte aziende rischiano il blocco della produzione. Alle 13,45 hanno ripreso la marcia anche le 400 auto bloccate al casello di Pratola Peligna. E mentre si annuncia un nuovo stato di allerta meteo in Abruzzo e Molise, dove scuole e uffici continuano a rimanere chiusi, a dare una mano sono giunti i soldati. Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, è stato costretto a requisire i distributori di carburante per garantire l'approvvigionamento dei mezzi di emergenza. Disagi gravi sono stati segnalati anche all'ospedale. La città è rimasta isolata dal resto del mondo per la prolungata chiusura dell'A24. Forti criticità si registrano in molti paesi della Marsica, della Valle Peligna, dell'Alto Sangro, nell'alto Vastese. Il sindaco di San Valentino ha denunciato Enel per interruzione di pubblico servizio. Ben 129 famiglie sono rimaste senza elettricità. L'Enel ha risposto che due tentativi di ripristino sono andati a vuoto per problemi di viabilità. In Abruzzo sono ancora 3400 le famiglie senza corrente. In Molise 2800.

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