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«Grazie a Dio il sindaco ha fatto questa ordinanza: oggi (ieri per chi legge) abbiamo avuto 400.000 auto in meno nell'ora di punta, quando si vanno a riprendere i bambini a scuola».

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Lohanno pensato molti romani, all'ora di pranzo, quando si è capito che la neve cominciava a fare sul serio. Eppure, ieri mattina, l'ordinanza «tardiva» e per certi versi «sibillina» di Alemanno che lasciava aperte le scuole ma dispensava dalle lezioni i prof aveva sollevato un vespaio di polemiche. Perché c'eravamo alzati con la pioggia e sembrava la solita giornata uggiosa, altro che bufera di neve. Comunque l'ordinanza di Alemanno ha mandato a scuola i docenti ma ha lasciato a casa la maggioranza degli alunni. Praticamente deserte le scuole secondarie superiori. Poche unità (in alcune scuole sotto la decina) alle medie dove sono entrati soprattutto gli studenti stranieri che non sapevano dell'ordinanza. Più popolate elementari, asili d'infanzia e nidi. Sempre nell'ordine delle decine, comunque. Questa situazione ha creato problemi per il servizio della mensa. In molte scuole s'è dovuto anticipare il pasto prima di mezzogiorno. E i genitori, poi, allertati dalla situazione atmosferica e dal fatto che la scuola comunque non funzionava a pieno regime sono andati a riprendersi i figli subito dopo il pranzo. Insomma le scuole sono rimaste aperte solo per venire incontro a quelle famiglie che non sapevano a chi lasciare i propri figli. L'ordinanza di Alemanno comunque non è piaciuta a tanti docenti che «per dovere e spirito di servizio» si sono presentati a scuola anche se era stato chiesto loro «di non fare didattica». In un istituto comprensivo di Prati, ad esempio, tutti presenti, anche gli insegnanti pendolari che arrivano dalla Campania. «Ci domandiamo, noi che siamo dipendenti dello Stato, come è possibile che un sindaco ci dica quello che dobbiamo fare in classe. In pratica oggi ci ha invitato a fare i baby sitter». Anche i bidelli, molti fuorisede, erano perplessi. «Siamo al completo. Ma che ci stiamo a fare? A scuola ci sono pochissimi bambini». La paura era per il rientro a casa. Paura che si è concretizzata in seguito, quando ha cominciato a nevicare e la viabilità è andata immediatamente in tilt. «L'ordinanza è stata efficace malgrado le polemiche. Le famiglie hanno compreso il senso del provvedimento e si sono attenute all'invito a non portare i ragazzi a scuola come mostrano i dati sull'affluenza» ha ribadito l'assessore capitolino alla scuola, Gianluigi De Palo. In pratica, secondo i dati del Comune, ieri mattina tutte le 737 scuole comunali sono rimaste aperte con un'affluenza bassa del 5 per cento. Ma l'ordinanza ha coinvolto pure le scuole statali. E il bilancio di questa mattinata per la maggior parte dei presidi che hanno aperto licei e tecnici per «quasi nessun studente» è deprimente. Alcuni parlano pure di danno all'erario perché gli insegnanti sono stati pagati senza poter svolgere il loro lavoro e naturalmente formativi. Nat. Pog.

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