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Ma loro vogliono andare in pensione a 50 anni

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Sono 26 i parlamentari che hanno fatto ricorso contro la decisione di ritardare il vitalizio

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o.Hanno fatto ricorso al Consiglio di giurisdizione di Montecitorio contro il passaggio al sistema pensionistico contributivo e per ottenere il vitalizio a 50 anni e non a 65 come previsto dalle norme approvate pochi mesi fa (60 anni nel caso di più mandati). Quindici sono della Lega. Tre ancora in carica: Daniele Molgora del Carroccio, Giorgio Jannone e Roberto Rosso del Pdl. Gli altri sono ex, entrati in Parlamento soprattutto nel 1994: hanno maturato, con il sistema retributivo, un vitalizio di 3 mila euro al mese, che ora non vogliono posticipare di almeno dieci anni. Pazienza se i decreti varati dal governo Monti hanno penalizzato pensionati, pensionandi, professionisti e lavoratori dipendenti. Loro non ci stanno. Eccoli i «magnifici» 26: Paola Martinelli e Emanuela Cabrini, elette nelle liste di Forza Italia nella XII legislatura, con il primo governo Berlusconi. Elisabetta Castellazzi, della Lega Nord, invece, ha fatto il suo primo ingresso alla Camera nel '92. Mentre Franca Valenti, leghista, è approdata a Montecitorio nel '94, poi è passata con la Lega italiana federalista, infine nel gruppo Misto. Roberta Pizzicara, eletta anche lei con il Carroccio nel '94, in corso di legislatura è passata ai Cristiano democratici. Stesso percorso compiuto da Diana Battaggia e Salvatore Bellomi. Enrico Cavaliere ha due legislature alle spalle, la XII e la XIII, leghista. Ancora più «esperto» Oreste Rossi, deputato per tre legislature con la Lega. Tra l'altro attualmente è europarlamentare. Alberto Maria Bosisio, leghista anche lui, è stato eletto deputato nella XII legislatura. Stesso discorso per Francesco Stroili, mentre il collega di partito Edouard Ballaman ha alle spalle tre mandati alla Camera. Tra quelli che hanno fatto ricorso c'è anche Flavio Bonafini (Lega), mentre Michele Cappella era stato eletto nelle liste degli allora Democratici di sinistra con l'Ulivo, così come Antonio Borrometi, ma per i Popolari democratici. C'è anche Ugo Malagnino, ex Ds. Leghista Fabio Padovan. Non mancano sorprese. Nell'elenco compare pure un deputato di Rifondazione comunista, Martino Dorigo (XI e XII legislatura alla Camera). Ancora un leghista, Roberto Asquini. Domenico Basile, invece, è stato eletto nella XII legislatura nelle liste di Alleanza nazionale, come il collega Daniele Franz. Infine ci sono il leghista Giulio Arrighini e Adriano Paroli, eletto nel 2008 nelle liste Pdl, il cui mandato è cessato a gennaio 2012 dopo aver scelto di mantenere la carica di sindaco di Brescia. Ma il numero dei ricorrenti potrebbe allungarsi. Il termine per presentare ricorso, infatti, è domani. Non è escluso che anche altri si uniscano alla battaglia per ottenere il vitalizio a 50 anni e per evitare l'introduzione del sistema contributivo (quello con cui vengono calcolate le pensioni dei comuni mortali) anche per senatori e deputati. Per sapere l'esito ci vorrà tempo. Ieri mattina si è riunito il Consiglio di giurisdizione di Montecitorio, composto da tre deputati e competente per i ricorsi presentati contro la Camera dai parlamentari. Nel collegio, presieduto da Giuseppe Consolo (Fli), siedono Ignazio Abrignani (Pdl) e Tino Iannuzzi (Pd). I tre hanno preso visione dei ricorsi e fissato l'udienza pubblica di trattazione delle cause a mercoledì 18 aprile, alle 13.30 (devono trascorrere 60 giorni).

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