Quote rosa, Fornero scrive ad Alemanno
"La rappresentanza femminile in tutti gli organismi di governo è un tema delicato e che provoca molta attenzione. Non le sfugge che il punto è rilevante anche per me e non posso perciò non chiederle una riflessione sul punto e, in particolare sulla composizione della sua giunta". E' questo uno dei passaggi della lettera inviata dal ministro del Welfare, con delega alle Pari opportunità, Elsa Fornero al sindaco di Roma Gianni Alemanno. "E' solo grazie ai comportamenti di ognuno di noi che possiamo pensare di aiutare il nostro Paese, e solo con l'esempio che possiamo seriamente pensare di migliorarlo", continua il ministro nella missiva inviata il 25 gennaio scorso, dicendosi certa che il sindaco "non vorrà lasciare inascoltate le tante voci che le chiedono di offrire a Roma, alla Capitale d'Italia, una presenza equilibrata tra donne e uomini nell'amministrazione comunale". Così il ministro ha spiegato le ragioni che l'hanno indotta ad inviare la lettera ad Alemanno: "Ho inteso e intendo il mio ruolo del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali come quello di chi ha il dovere di agire e di non fermarsi di fronte a ostacoli e resistenze. Fino a oggi non l'ho mai fatto e conto di proseguire così anche circa la delega, alla quale attribuisco grande importanza, delle pari opportunità". La mia giunta come il suo governo "Anche nel suo Governo il numero delle donne nominate ministro e' di 3 su 18, ovvero lo stesso rapporto della mia Giunta". E' quanto scrive il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nella lettera di risposta al ministro del Welfare, Elsa Fornero, che in una missiva inviata il 25 gennaio scorso al primo cittadino della capitale lo invita a riflettere sulla composizione della sua giunta e sulla necessita' di garantire un'equa rappresentanza femminile. Ringraziando il ministro "per la sua cortese lettera e per l'attenzione che ci riserva" e garantendole "che il problema della rappresentanza femminile e' da sempre al centro della mia attenzione e delle mie riflessioni", Alemanno evidenzia che "purtroppo, come forse lei non sapra', il deficit di rappresentanza femminile si riflette direttamente dalla nostra Assemblea Capitolina, dove su 60 consiglieri sono state solo 4 le elette in tutti gli schieramenti, ovvero meno del 7%. La necessita' di contemperare la rappresentanza di genere con la rappresentanza elettorale - scrive ancora il sindaco - non mi ha permesso, allo stato attuale, di inserire piu' di 2 donne in una giunta composta da 12 assessori, ovvero quasi il 17% di presenza femminile, cioe' piu' del doppio della percentuale di rappresentanza presente in Assemblea Capitolina". Secondo Alemanno, "questa riflessione non puo', pero', essere limitata solo alla citta' di Roma perche' tale lettura parziale potrebbe assumere un'interpretazione strumentale: infatti, nei Comuni, la media delle donne elette in consiglio non arriva al 12% mentre nelle giunte non supera il 18%". Pertanto "credo che questo importantissimo argomento dovrebbe essere affrontato in maniera meno estemporanea e piu' meditata attraverso un confronto tra Governo e rappresentanze parlamentari, da un lato, e l'Associazione nazionale dei Comuni Italiani (Anci), dall'altro, in cui ricopro la carica di presidente del consiglio nazionale". Dal confronto proposto da Alemanno "potra' nascere una proposta di legge che stabilisca in maniera precisa e preventiva la parita' di rappresentanza, evitando che questo argomento venga liberamente affrontato dai singoli sindaci, oppure nelle aule dei tribunali amministrativi. Infatti, non possiamo lasciare solo ai Tar l'onore di intervenire azzerando le innumerevoli giunte totalmente asimmetriche dal punto di vista della rappresentanza femminile. In questo senso - conclude la propria lettera il primo cittadino - ci muoveremo nella definizione del nuovo statuto di Roma Capitale dove, se l'Assemblea Capitolina seguirà il nostro orientamento, intendiamo introdurre una definizione precisa delle quote di rappresentanza".