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Lusetti: «Poca trasparenza. Possibile che nessuno se ne sia accorto?»

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MaRenzo Lusetti (un tempo deputato Margherita, ora Udc) non si sbilancia troppo sull'integrità e la trasparenza del personaggio: «Questa storia meno si commenta e meglio è», si lascia scappare. Onorevole Lusetti si sarebbe mai aspettato una cosa simile da Lusi? «No, questo no. Sono stordito. Capisco le reazioni di tutti gli altri ex Margherita, della dirigenza, di Rutelli. Certo in passato ho contestato in più di un'occasione l'integrità dei processi di rendicontazione e la trasparenza dei bilanci» In che modo? Perché? «Insieme all'onorevole Enzo Carra, anche lui eletto nel 2006 con la Margherita e adesso passato all'Udc, ho presentato un ricorso giudiziario per chiedere l'illegittimità dell'approvazione dei bilanci 2009 e 2010». È la storia della mancata convocazione, no? Ce la spieghi meglio... «Io e altri parlamentari facevamo parte della Margherita nel 2006. Poi la Margherita è confluita nel Pd. Il partito di fatto non esiste più, ma l'associazione sopravvive e ha ricevuto fino al 2011 i rimborsi elettorali che il partito ha ottenuto anche grazie alla nostra elezione. Solo che è da tre anni che non ci è consentito di vedere i bilanci e, conseguentemente, di approvarli. Se non è mancanza di trasparenza questa». Adesso che succederà? «Si tratta di un procedimento civile, è appena iniziato. Staremo a vedere e comunque è un'altra storia». La storia dei quasi 13 milioni di euro che Lusi ha sottratto alla Margherita, invece? «È una storia strana. Va bè che Lusi gestiva con abbondante autonomia i bilanci, ma c'è un revisore dei conti. Un comitato di tesoreria politico, composto da tante persone, mica da uno solo. Sono troppi soldi, la cosa non si spiega...» Che intende dire? «Mi sembra sia riuscito a bypassare troppi controlli. Parliamo di quasi 13 milioni di euro, non si tratta di noccioline. E nessuno si è mai accorto di nulla? Mi pare strano». Crede che ci siano altri "colpevoli" all'interno dell'associazione? «Non cerco colpevoli. Solo che se esiste, ed è acclarata, una gravissima responsabilità del tesoriere, esiste anche una responsabilità da parte di chi doveva vigilare sui rendiconti e approvare i bilanci». Adesso qualcuno comincia a parlare di zone d'ombra... «Ci si doveva pensare prima. Si tratta di fondi che derivano dai rimborsi elettorali, mi sembra davvero una follia». Quale? «La legge è sbagliata, era sbagliata. Non si possono continuare a dare soldi a un partito che non esiste più. E non parlo solo della Margherita. È successo con il Pds, i Ds, Forza Italia. Almeno questo errore possiamo dire di averlo sanato. Adesso il contributo elettorale finisce quando finisce la legislatura. 13 milioni - a prescindere da chi e come li gestisca - sono davvero troppi soldi per un partito che non esiste più». Na. Pie.

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