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Il più puro che ti epura

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Leggo che il Pd vuole mobilitarsi per la nomina di un direttore di telegiornale. Perbacco, quale grande obiettivo. Un modesto consiglio agli amici democratici: si mobilitino per fare chiarezza sulla storia dell'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, che ha dirottato 13 milioni di euro del partito su conti di società italiane ed estere. Tredici milioni di euro, circa ventisei miliardi lire non quattro stecche da tangentaro per caso. Ecco, se proprio vogliono mobilitarsi, i progressisti hanno un buon argomento per farlo e dimostrare che la politica non è un bipartisan arraffa arraffa. Mi pare una causa decisamente più seria sulla quale impegnarsi per il bene di tutti. Spero anche che il centrodestra, per una volta, mostri un po' di maturità e memoria. Non è il caso di partire lancia in resta, di strumentalizzare, di mettere la baionetta e partire all'assalto all'arma bianca. Se si ritorna all'antico, alla delegittimazione dell'avversario attraverso l'uso improprio della giustizia, allora gli ultimi diciotto anni di storia non hanno insegnato niente a nessuno. Conosco Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Pierluigi Bersani e non posso immaginare che qualcuno di loro sapesse del Lusi manolesta e lasciasse fare. Non credo neppure alla favoletta che ieri girava nelle stanze del Palazzo: quella del «Compagno G» della Margherita, del Primo Greganti bianco che faceva per il partito ma stava silente e pagava per gli altri. È tempo di costruire e non di demolire. Ma è anche giunto il momento di non buttare la sabbia sotto al tappeto. La sinistra italiana ha fatto della giustizia la sua clava. Una strategia suicida. E ora si vede, perché la vicenda dei quattrini della Margherita che entrano nelle casse del partito e passano nelle tasche del tesoriere fa a pezzi ogni presunta superiorità antropologica delle sinistre. La storia si diverte a scambiare i ruoli e annodare i destini. Mentre il Pd nasceva scoppiò lo scandalo Unipol. Ricordo bene quei giorni di battaglia tra Margherita e Ds. Ci risiamo. Ma le posizioni sono ribaltate rispetto a ieri. Oggi la fazione postdemocristiana è in difesa, mentre l'establishment cresciuto a Botteghe Oscure attacca per tamponare il pasticciaccio con la pubblica opinione. È un deja vù. Brutto segno. Perché alla fine c'è sempre qualcuno più puro che ti epura.  

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