Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Sette contratti su dieci sono a tempo determinato

default_image

  • a
  • a
  • a

L'Istitutoprende a riferimento le grandi imprese, con oltre 500 dipendenti, dal 2005 al 2010. Basti pensare che nell'arco di questi sei anni si è registrata una diminuzione dell'occupazione del 2,9%. Un altro indice dello stato in cui versa il mondo del lavoro, che ha dato segnali preoccupanti, è la forte riduzione del tasso di turnover annuo (si passa da 270 movimenti per mille dipendenti nel 2005 a 236,2 nel 2010), una discesa che testimonia un raffreddamento dovuto a una contrazione dei tassi di entrata e di uscita. Il contratto a tempo determinato è risultato quello più in voga: oltre 7 assunzioni su 10 sono, infatti, a scadenza. La quota, già alta prima negli anni precedenti (era al 69,9% nel 2005), ha approfittato della crisi per fare un altro passo in avanti, attestandosi al 71,6% nel 2010. I picchi di contratti dalla durata prefissata si sono registrati nel commercio (90,1%) e nei servizi di alloggio e ristorazioni (79,9%); sotto la media sono restati i comparti delle attività finanziarie e assicurative (41,5%) e della fornitura di energia (44,4%). La causa principale di cessazione del rapporto di lavoro è rappresentata dalla scadenza del contratto, un fenomeno che deriva proprio dall'alta incidenza di posti a tempo determinato. Si spiega così quasi un «abbandono» su due. Salita la percentuale di uscite incentivate, che dal 9% del 2005 passa al 12,1% del 2010. Sono aumentati i licenziamenti, che hanno messo a segno un balzo, raggiungendo quota 7,5% (erano a 4,6% nel 2006), con punte nelle attività manifatturiere (14,3%) e nelle costruzioni (18,4%). Il 2009 è stato l'anno spartiacque, quello che ha determinato bruschi peggioramenti, seguito da un 2010 all'insegna di «una ripresina» che probabilmente il 2011 ha in gran parte già polverizzato. E anche il 2012 si preannuncia come un anno difficile, visto che, sempre oggi, l'Istat ha diffuso l'indice di fiducia delle imprese a gennaio, sceso ai minimi dal 2009 e per le aziende del commercio, addirittura, dal 2003.

Dai blog