Banche e assicurazioni. Le liberalizzazioni del Pdl
Banche e assicurazioni sono in cima alla lista. Senza però dimenticare taxi e farmacie. Il Pdl si prepara a mettere mano al decreto sulle liberalizzazioni presentando le proprie modifiche. E se non si tratta di uno stravolgimento – in ossequio alle parole di Mario Monti che proprio ai partiti ha chiesto di rispettare l'ossatura del testo – i punti su cui intervenire non sono comunque secondari. Ma soprattutto le controproposte serviranno al Pdl per convincere i propri elettori che il partito di Berlusconi ha ripreso in mano l'iniziativa politica. Venerdì scorso c'è stata una prima riunione del gruppo di lavoro – composto, tra gli altri, da Renato Brunetta, Maurizio Sacconi, Cesare Cursi, Andrea Augello e Massimo Corsaro – che dovrà mettere nero su bianco gli emendamenti. E oggi ci sarà un nuovo incontro alla vigilia delle prime audizioni delle categorie nelle commissioni del Senato. Il tema più corposo è quello che riguarda banche e assicurazioni, i due settori nei quali, secondo il Pdl, Monti è stato più «timido». Uno dei punti sui quali si sta lavorando è la possibilità di far partire da subito un conto corrente «base», senza costi, almeno per le categorie più deboli. Al momento il governo ha rinviato tutto a un accordo che deve essere fatto tra la Banca d'Italia e le Poste e che dovrà poi esser sottoposto all'Abi. Ma senza date precise. Le proposte sono invece due: stabilire un tempo limite entro il quale deve essere firmato l'accordo altrimenti sarà il governo ad agire autonomamente; far partire subito un conto corrente base almeno per i pensionati che sono stati costretti, in base alla nuove norme contenute nel decreto Salva-Italia, ad aprirne uno. Altro tema è quello della polizza assicurativa che si deve stipulare quando si richiede un mutuo. Il decreto del governo stabilisce che le banche debbano offrire almeno due proposte. Ma il Pdl ribatte che comunque questo non spezza il legame tra gli istituti di credito e le assicurazioni, visto che le offerte riguardano sempre società che sono in mano alle stesse banche. Dunque occorre che il ventaglio sia molto più ampio, in modo da offrire una concorrenza vera, oppure andare in senso esattamente opposto: eliminare l'obbligo di stipulare una assicurazione quando si richiede un mutuo. Così come aveva chiesto l'Antitrust. Allo studio anche il nodo degli agenti assicurativi e finanziari monomandatari, legati cioè a una sola società. In questo modo, ragionano nel Pdl, non si offre ai clienti la garanzia che i prodotti siano effettivamente i migliori sul mercato. L'ipotesi è di «liberalizzare», dando la possibilità agli agenti di lavorare per più istituti ed avere quindi la possibilità – reale – di lavorare su più prodotti. Modifiche anche alle norme sulle liberalizzazioni che riguardano i taxi. L'idea di affidare ad una Autorità per i Trasporti il compito di regolare il mercato delle auto pubbliche è – sottolineano nel Pdl – anticostituzionale perché si tratta di un compito affidato esclusivamente ai Comuni. Infine interventi sono previsti anche per quel che riguarda le farmacie. Abbassare il numero del bacino di utenza per ogni negozio da cinquemila a tremila viene considerato dal Pdl eccessivo. E probabilmente verrà proposto un accordo – ascoltando anche le categorie interessate – che sia una via di mezzo tra le norme precedenti e quelle attuali.