La Merkel scende in campo anche in Italia?
In Europa stanno succedendo cose davvero inedite. La Francia ha perso la tripla A nel rating del debito e Nicolas Sarkozy ha annunciato nuove misure per tenere sotto controllo il bilancio, ma il vero fatto che rischia di far saltare gli equilibri politici presenti e futuri è la scelta della cancelliera tedesca Angela Merkel di partecipare alla campagna elettorale francese per sostenere la rielezione di Sarkò. Si tratta di una decisione senza precedenti sulla quale riflettere. La Merkel teme che arrivi all’Eliseo un governo di sinistra guidato dallo sfidante Hollande. Questo cambio nella guida di Parigi potrebbe rompere l’attuale asse tra Parigi e Berlino e mandare a carte quarantotto i piani economico-fiscali della Germania sull’Europa, in particolare sui Paesi del Club Med con alto debito quali Grecia, Portogallo, Spagna e Italia. Stati che secondo il modello egemonico tedesco in progettazione dovrebbero essere messi sotto tutela da parte della Commissione europea con una cessione di sovranità quasi totale sulle politiche economiche e di bilancio. Ci prepariamo dunque ad assistere a una campagna elettorale franco-tedesca che può aprire un nuovo scenario. Perché se alla Merkel riesce il colpaccio di far riconfermare alla presidenza un Sarkozy in caduta libera nei sondaggi, non solo influenzerà le scelte del governo transalpino, ma a quel punto il gioco della fanteria elettorale teutonica diventerà un risiko continentale dove Berlino potrà muovere le sue truppe per sostenere questo o quel governo, a seconda delle convenienze. Proviamo a immaginare cosa succederebbe per il grande malato di debito dell’Europa, l’Italia. Merkel potrebbe scendere in campo anche a Roma per sostenere un candidato gradito a Berlino. Un premier con un programma di rigore e austerità per gli italiani, senza eurobond in testa e soprattutto senza l’idea di cambiare la missione della Bce fino ad oggi devota alla linea tracciata sul Reno. Chi sarebbe il premier gradito a Merkel? L’identikit perfetto è quello di Mario Monti, il «più tedesco degli italiani». Fantasia? In Francia accadrà. Nei prossimi mesi la politica e i partiti si giocheranno tutto, perfino la sovranità del Paese.