Il direttore non c'è. Sale la tensione
Non c'è pace al Tg1. La bufera per la nomina del nuovo direttore è ripresa due giorni fa, quando ha avuto consistenza l'indiscrezione di un'intesa tra la Lega e il Pdl per confermare fino alla fine dell'anno direttore del telegiornale Alberto Maccari, già in pensione, e un giornalista vicino alla Lega alla Tgr. Il dg Lorenza Lei dovrà presentare entro oggi alle 14 la sua proposta per il futuro del Tg1 ma anche della Tgr, dopo il rinvio a martedì 31 del consiglio che era in programma due giorni fa, in seguito alla richiesta del presidente Paolo Garimberti di puntare su una nomina stabile e al no dei consiglieri del Pd all'ipotesi di una proroga fino a giugno dell'incarico ad Alberto Maccari, il cui interim scade proprio il 31 gennaio. Ieri s'è fatto sentire il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri: «È veramente singolare che qualcuno preferisca l'assunzione di direttori esterni alla Rai, spendendo cifre ingenti, quando per il Tg1 Maccari e per altre testate soluzioni interne paiono in questa fase le più utili e qualificate. La verità è che da parte di taluni settori politici ci sono sempre manovre e speculazioni in atto. Credo si debba lasciare il Consiglio di amministrazione operare le scelte più opportune, consentendo alla Rai di valorizzare le proprie risorse interne». Inevitabile lo scontro. «Non mi risulta che la legge che porta la sua firma attribuisca al senatore Gasparri la funzione di indicare il direttore del Tg1. Ormai nel Pdl evidentemente sono venuti meno i freni inibitori: il tentativo di occupare il servizio pubblico viene persino pubblicamente rivendicato» afferma in una nota Matteo Orfini, responsabile cultura e informazione del Pd. «Dopo aver scelto Minzolini, e portato il Tg1 al peggior periodo della sua storia e al minimo di share, Gasparri e il Pdl sono gli ultimi che possono parlare sul futuro direttore» dice Flavio Arzarello, responsabile comunicazione del Pdci-Fds, che prosegue: «Come fanno a parlare di risparmio dopo le spese pazze del "direttorissimo"? Davvero senza vergogna...». Scontro anche su Antonio Verro, membro del cda Rai ma anche parlamentare del Pdl. Attacca il leader dell'Idv Antonio Di Pietro: «La politica continua a occupare l'informazione, sia direttamente, come in Rai e in Mediaset, sia indirettamente, perché può condizionare le scelte di moltissime redazioni. Iniziare ad affrontare questa malattia mortale, a cominciare proprio dalla Rai, è dovere di questo governo se intende restare fino alla scadenza della legislatura». Poi aggiunge: «Le voci che girano in questi giorni per la direzione del Tg1 sono diverse, ma hanno tutte un punto in comune: il nuovo direttore sarà scelto sulla base di calcoli politici e non professionali».