Su denaro sporco, droga e criminalità recepite le convenzioni Onu
Èstata infatti ratificata la Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di narcotici e sostanze psicotrope, del 20 dicembre 1988 mentre è stata sancita l'adesione alla Convenzione Internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo del 9 dicembre 1999, e alla Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale, del 15 novembre 2000. I documenti di ratifica e adesione firmati dal Segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, portano la data del 24 gennaio. Il giorno successivo nel Palazzo di Vetro a New York, monsignor Francis Assisi Chullikat, Osservatore Permanente della San Sede presso l'Onu, ha depositato la documentazione presso il Segretario Generale delle Nazioni Unite. La decisione si salda con quella assunta alla fine del 2010, quando il Vaticano, per volere del Papa, decise di dotarsi di una nuova normativa antiriciclaggio, in linea con le leggi internazionali; e rappresenta un ulteriore passaggio verso il possibile ingresso dello Stato più piccolo del mondo nella white list dell'Ocse dei paesi virtuosi. «Il passo compiuto vuole essere un ulteriore riconoscimento da parte della Santa Sede del fattivo impegno con cui la comunità degli Stati previene e combatte gravissime attività criminali transnazionali, di tragica attualità, attraverso appropriati strumenti di cooperazione internazionale», spiega monsignor Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati, in sostanza il «ministro» degli esteri vaticano, ricordando tra l'altro il «Motu Proprio» di Benedetto XVI per la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario. «Molto opportunamente - affermava il Papa in quel documento - la comunità internazionale si sta sempre più dotando di principi e strumenti giuridici che permettano di prevenire e contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. La Santa Sede approva questo impegno ed intende far proprie queste regole». Il passo compiuto dalla Santa Sede, spiega Mamberti, riflette la determinazione di adeguare l'ordinamento interno ai più rigorosi parametri normativi concordati a livello internazionale, ed in particolare alle raccomandazioni in materia di finanziamento del terrorismo e di antiriciclaggio che arrivano dal Gafi/Fatf, l'organismo intergovernativo che elabora e sviluppa le strategie di lotta al riciclaggio del denaro sporco a livello internazionale. «Nell'odierno contesto internazionale, marcato da gravissime e ripetute violenze per motivi religiosi troppo spesso ai danni dei Cristiani - osserva Mamberti - ritengo doveroso sottolineare che tali tipi di cooperazione internazionale in futuro potranno anche giovare a prevenire e contrastare dette gravi offese alla vita e alla libertà religiosa di ogni essere umano».