Napolitano: lavoro non sia privilegio
Avere un lavoro non deve più essere un privilegio. E' il monito del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un messaggio lanciato lo stesso giorno in cui il presidente della Bce, Mario Draghi, ha avvertito: bisogna attuare le riforme o c'è il rischio di una deriva pericolosa. E sempre oggi sono arrivate nuove stime negative per la crescita da parte degli industriali. Secondo Confindustria l'economia resterà debole almeno fino a metà del 2012 con un'occupazione sempre più fragile che avrà conseguenze sui consumi. Al termine della consegna dei Premi Leonardo, Napolitano cita la manager di Altagamma, Federica Giorgi, che pochi minuti prima si era definita privilegiata per avere un lavoro. "Spero che la signora Giorgi possa non considerarsi più privilegiata per avere un lavoro. Lo dico soprattutto come augurio per le giovani generazioni", ha detto il Capo dello Stato. Serve ricerca e innovazione Napolitano ha poi sottolineato che "ricerca e innovazione sono la chiave di volta per lo sforzo da compiere affinché l'Italia non perda posizioni, anzi ne acquisti, nella competizione mondiale". Poi, dopo la consegna dei premi ad esponenti di altissimo livello dell'artigianato italiano, ha voluto richiamare "l'importanza vitale e attuale dell'artigianato e del lavoro manuale, che unisce all'antica sapienza le nuove tecnologie". Secondo il numero uno della Bce, Draghi, la determinazione nel portare a pieno compimento le riforme "è ora decisiva per uscire dalla stagnazione e per sventare i rischi di una deriva pericolosa". In un messaggio inviato sempre alla cerimonia di consegna dei Premi Leonardo Draghi ha spiegato che l'attuale crisi ha mostrato l'insufficienza delle politiche attuate negli scorsi anni in Italia. Intanto secondo il Centro Studi Confindustria le prospettive restano "negative", e "la debolezza dell'economia italiana si protrarra' almeno fino a metà 2012". L'occupazione, hanno sostenuto i tecnici di viale dell'Astronomia, "diventa ancora piu' fragile e penalizza i consumi. "Il calo dell'occupazione erode il reddito disponibile delle famiglie, già sceso dello 0,3% nel 3° trimestre sul 2° in termini reali. I consumatori, avendo già ridotto il tasso di risparmio ai minimi storici (11,6% nel 3° trimestre), sono costretti a rivedere al ribasso i piani di spesa". Brutte notizie anche da Bankitalia. Si restringe il reddito medio delle famiglie italiane che nel 2010, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali è risultato pari a 32.714 euro, 2.726 euro al mese. In termini reali il reddito medio nel 2010 e' inferiore del 2,4% rispetto a quello riscontrato nel 1991. Inoltre la quota di individui poveri, vale a dire coloro che hanno un reddito equivalente inferiore alla meta' della mediana, e' risultata pari al 14,4% nel 2010 in aumento di un punto percentuale rispetto al 2008.