Milleproroghe, sì della Camera Confermata la fiducia al governo
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Il governo ottiene alla Camera la fiducia sul decreto Milleproroghe, conservando sostanzialmente i numeri incassati dalla manovra di dicembre. Il provvedimento dovrà ora essere votato nel suo complesso dall'Aula di Montecitorio martedì prossimo, prima di passare al Senato dove l'esecutivo è chiamato ad affrontare alcuni nodi lasciati aperti come l'ippica e i cosiddetti «esodati». Sì della Camera alla fiducia Nel voto di fiducia il governo ha ottenuto 469 sì, 74 no e cinque astenuti. In termini di numeri assoluti i consensi sono meno di quelli avuti sulla manovra (495), ma in rapporto ai voti contrari di allora (88) il rapporto rimane invariato. Il risultato scontato ha infatti tenuto lontano dall'aula alcuni deputati sia dei gruppi che appoggiano Monti (Pdl, Pd e Terzo Polo), sia di quanti si oppongono (Lega ed Idv). Modifiche al dl per gli "esodati" I gruppi parlamentari sono riusciti ad introdurre alcune modifiche al decreto, le principali dei quali riguardano due deroghe alla recente riforma previdenziale. Esse riguardano i lavoratori precoci (chi ha iniziato a lavorare prima dei 20 anni può andare in pensione senza penalizzazioni prima dei 62 anni) e gli «esodati». Questi sono i lavoratori che hanno accettato con un accordo di lasciare l'azienda in crisi pensando di andare in pensione entro pochi mesi, ma dopo la riforma si ritrovano senza posto e senza pensione: quelli che sono usciti dalle aziende entro il dicembre scorso, godranno delle vecchie regole. E qui Pdl, Lega e Idv hanno chiesto al governo di ampliare la platea durante l'esame del decreto in Senato. Si chiede di comprendere anche quanti hanno già sottoscritto un accordo con l'azienda ma stanno uscendo nei primi mesi del 2012. Per coprire tutto questo capitolo verrà alzato il prezzo delle sigarette. È invece sfumato un blitz dei partiti, che avevano inizialmente inserito (con il no di Idv e radicali) la sanatoria delle affissioni abusive da loro stessi fatte. Il ministro Piero Giarda ha fatto togliere la norma, ripudiata poi improvvisamente da tutti, anche nelle dichiarazioni. Oltre agli esodati, il governo è stato sollecitato ad affrontare in Senato altre questioni non risolte, elencate dal presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Donato Bruno: la concessione dell'Auto Brennero, le pensioni del personale della scuola, i comuni Pugliesi alluvionati, i Fondi per l'ippica, le ex Ipab, gli indennizzi per le aziende in crisi, il personale esodato delle Poste, il differimento dei pagamenti telematici della Pubblica amministrazione.