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"Monti s'informi e ci rispetti, la massoneria ha costruito l'Italia"

Il Gran Maestro Gustavo Raffi

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«Presidente, ma lei è massone?». È stata Lilli Gruber a Otto e Mezzo a rivolgere, due giorni fa, la domanda al premier Mario Monti. Diretta, senza giri di parole. Lui non s'è scomposto: «Confesso, ed è sicuramente una lacuna, non so bene cosa sia la massoneria. Certamente non sono massone e non saprei nemmeno accorgermi che uno è massone; è una cosa un po' evanescente». Una risposta (ma anche una domanda) che non è piaciuta ai massoni, quelli veri. Il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, l'avvocato Gustavo Raffi, non va per il sottile: «Gli uomini della massoneria hanno costruito l'Italia, da Zanardelli in poi. Se ne deve parlare con rispetto. Monti potrebbe consultare il bel testo dell'Einaudi che delinea la storia della massoneria». L'etichetta è stata affibbiata al professore appena ha ricevuto l'incarico di formare un nuovo governo. Ovviamente il senso è spregiativo: «In Italia c'è stato un ritardo sul piano della comunicazione anche per colpa nostra, fatto sta che la parola massone continua ad essere usata come un'offesa. Ma qui mica parliamo del materassaio di Arezzo (la loggia P2, ndr) ma di una scuola di pensiero ampiamente riconosciuta in Europa. Monti dovrebbe saperlo». Non ne fa una tragedia Raffi, tuttavia precisa: «Dal premier mi sarei aspettato semplicemente un "Non sono massone" oppure "È un mondo che non conosco". Avrei evitato di aggiungere altro». Più moderato lo storico Luigi Pruneti, Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia: «Non mi aspettavo un giudizio diverso da Monti. Del resto su internet è davvero bersagliato». Ma il premier è massone? «Non credo - spiega Pruneti - Anche perché il professor Monti non ha mai negato la propria appartenenza a una visione cattolica praticante. Di certo, però, di massoni ne ha conosciuti». Pruneti precisa anche : «Non facciamo differenze, dunque il curriculum di Monti non è più vicino alla massoneria di quello di altri italiani. Tutti ne possono fare parte, il passaggio per entrarci non è così stretto». Il numero uno della Gran Loggia d'Italia la prende con filosofia: «Non mi hanno dato fastidio le parole di Monti, ci siamo abituati. In Italia la massoneria riceve quasi sempre una sottolineatura negativa dai media. Capisco pure il gioco giornalistico della Gruber, anche perché le altre domande e le altre risposte sono state piuttosto scontate». Ma perché non invitare Monti nelle sedi dove i massoni si riuniscono? «Non verrebbe mai - è sicuro Pruneti - soprattutto in questo momento, anche se sono sicuro che il tormentone "Monti massone" proseguirà».

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