Monti: l'Italia in Europa è già un esempio
"Sono stato invitato ieri, all'Ecofin, dalla presidente danese ad aprire la discussione sul semestre europeo con la richiesta di mostrare il caso italiano come esempio già ora significativo di una politica economica forte". Il premier Mario Monti interviene al Senato sulla politica europea e sottolinea come le misure messe in campo dal governo contribuiscano a far intravedere "i contorni per una via di uscita dalla crisi". Contorni che "cominciano a prendere forma" anche se siamo di fronte ad un "quadro in evoluzione". DIALOGO EX ANTE CON LE CAMERE "Per il governo è fondamentale contare su indirizzo e sostegno dei gruppi parlamentari e delle forze politiche nel momento in cui si compiono scelte decisive per la governance e per il futuro dell'Unione europea"; ha continuato Monti. Per il premier il governo "ha la consapevolezza dell'importanza di un dialogo trasparente con il Parlamento" che dopo esser stato seguito per riferire dei risultati degli ultimi appuntamenti europei di dicembre "oggi si concentra sugli sviluppi" del confronto in Europa. "Insieme stiamo compiendo un salto passando ad un dialogo ex ante" che fornirà, "con le mozioni che saranno discusse, un orientamento che il governo seguirà", ha detto Monti. TENSIONI ATTENUATE "In questi ultimi giorni ho avuto una serie di incontri bilaterali che sono seguiti, sia dai presidenti delle Istituzioni Ue che incoraggiano quest'azione di esplorazione che conduce l'Italia a beneficio di tutti verso l'Inghilterra, sia dai singoli capi di governo come la Merkel che è interessata a vuole essere tenuta informata", dichiara il premier parlando dello scenario economico europeo. Le tensioni dei mercati si sono "lentamente attenuate, come dimostra la riduzione dello spread che questa mattina è peraltro oscillante". A livello europeo, nelle ultime settimane "ci sono stati elementi contrastanti" - continua Monti - Da una parte il quadro economico ha subito un aggravamento con il risorgere di tensioni per l'incertezza negoziati della Grecia, la decelerazione della crescita e il declassamento di ampio numero di Stati Ue, compresa l'Italia".