Grillo difende la casta dei tassisti. E i "grillini" lo insultano
Beppe Grillo sta con i tassisti. Il simbolo dell'antipolitica che spara a zero contro tutte le caste sposa la causa della categoria più controversa del momento. E lo fa pubblicando un post sul suo blog accolto con una certa freddezza, per non dire indignazione, dagli ultrà del comico genovese. «Io sto con i tassisti», è il titolo dell'articolo che arriva all'indomani del decreto del governo sulle liberalizzazioni. «Il lavoro in Italia si compra. La licenza di un taxi è un investimento. Può valere dai 100.000 ai 200.000 euro. Non si possono cancellare i risparmi di una vita con un decreto con la parola liberalizzazione», si legge nel post. Ma per l'agitatore di internet chi sono i conducenti delle auto bianche che nei giorni scorsi hanno bloccato intere città per protestare contro il governo? «Chi guida un taxi può essere un impiegato licenziato che ha investito il suo Tfr - continua Grillo - un padre che ha comprato la licenza per dare un futuro al figlio. Se si vuole liberalizzare i tassisti vanno prima rimborsati». Quella delle auto bianche per il comico non è l'unica categoria nel mirino della Fase 2 di Monti. «Oggi vengono a prendere i tassisti domani i notai, dopodomani i farmacisti, la settimana prossima i fruttivendoli. L'unica categoria che non vanno mai a prendere è quella dei politici». La sintesi di Grillo non ammette repliche: «I tassisti ricchi sono rari come i politici onesti». E loro almeno il lavoro «se lo sono comprato con i soldi, non con raccomandazioni, conoscenze, leccate di culo». Il comico ligure tira in ballo anche l'ex sindaco di Venezia Cacciari che, insultato per le vie di Genova, ha risposto ai tassisti: «Ma che vi ho fatto io?». «Già, che responsabilità hanno i politici?», si chiede Grillo. Contro il manifesto pro tassisti si scagliano molti degli stessi «proseliti» di Beppe. «Questo post è la dimostrazione che le politiche non le può fare chiunque», scrive Sandro sconfessando la tesi a 5 Stelle. «Io stavolta non sto con Beppe Grillo! - scrive un altro utente - i tassisti hanno rotto. Li hanno beccati a far la cresta sul tassametro e a imbrogliare gli stranieri. Un autotrasportatore-padroncino si compra un mezzo che quando smette di lavorare vale meno di un'Ape 50, altro che licenza da vendere!» «Un comico non ha bisogno di una licenza per poter dire e scrivere delle vaccate. Non si capisce perché ci debbano essere e vadano difese delle caste protette come quelle dei tassisti o dei farmacisti», chiosa un lettore dagli Stati Uniti. Come ogni guru che si rispetti Grillo conclude ogni post con il suo mantra: «Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure». Quelli che non si arrenderanno veramente forse saranno proprio i tassisti.