Il terzo polo a Roma ci prova con Riccardi
Andrea Riccardi è il fondatore della comunità di Sant'Egidio, attualmente ministro della Cooperazione del governo Monti. Nei sogni del Terzo polo è il candidato perfetto per le elezioni comunali del 2013, contro il sindaco Gianni Alemanno e lo sfidante in pectore Nicola Zingaretti. Riccardi non avrebbe soltanto buone possibilità di raccogliere un consenso rilevante. Innanzitutto metterebbe d'accordo Udc, Fli e Api sulla linea della continuità al governo tecnico. Non un dettaglio, visto che c'è una parte del polo centrista che vorrebbe allearsi con il candidato del centrosinistra e un'altra che invece preferirebbe Alemanno. Resta soltanto un «particolare»: Riccardi sarebbe disponibile? Nel Terzo polo sono ottimisti: «Ha deciso di avere un impegno politico con il governo Monti e ultimamente è intervenuto spesso nelle vicende romane» dice un dirigente. A quel punto la strada del presidente della Provincia di Roma Zingaretti, che resta il candidato naturale del centrosinistra, si complicherebbe. Il candidato del centrodestra, Alemanno, potrebbe invece guadagnarci, nella speranza di ricompattare il fronte elettorale al ballottaggio. Nel Pd sono preoccupati: «Possibile che la Comunità di S. Egidio ci giochi uno scherzo di questo tipo?», si chiede un senatore. C'è anche chi non condivide la strategia del numero uno di Palazzo Valentini: «Zingaretti è partito troppo presto. Che farà quest'anno, in attesa delle primarie?». I sondaggi della segreteria dei Democratici raccontano una storia diversa: Zingaretti starebbe avanti ad Alemanno di 13 punti percentuali. Ma nel Partito democratico le cose si muovono anche in vista delle primarie per scegliere il coordinatore laziale. Ieri il deputato Enrico Gasbarra, superfavorito, è riuscito nell'impresa di mettere d'accordo, nello stesso giorno, Massimo D'Alema e Walter Veltroni, che «tifano» per lui. Gasbarra non ha risparmiato stoccate: «Il bilancio regionale non è fatto solo della irresponsabile assegnazione dei vitalizi agli assessori. È anche la fotografia della distanza di una classe dirigente dai cittadini che vivono la crisi». Il parlamentare ha anche sottolineato che il Pd «deve parlare ai giovani e deve mettere al centro la crescita equilibrata della comunità, in cui il nemico è la povertà, non la ricchezza».