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Casini: ora avanti con le riforme. Si cominci con la giustizia

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Loafferma il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che assicura che in Parlamento il Terzo Polo sosterrà eventuali miglioramenti ma nessuna marcia indietro. «Ora tocca alle riforme, a partire da quella della giustizia». Sulle liberalizzazioni Casini esprime il suo giudizio: «Il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto, d'accordo; per me ciò che conta è che sia mezzo pieno. Se era tutto così semplice da fare, allora perchè non l'hanno fatto i governi precedenti?». Quanto all'appoggio al governo Monti, per Casini «anche al Pdl dovrebbe interessare potersi intestare il sostegno a un governo che ha già realizzato tanto» altrimenti, ondeggiando tra stati d'animo opposti, rischiano di non «avere alla fine nè il dividendo del sostegno a Monti nè quello di chi sta sul serio all'opposizione». «Il Pdl - osserva poi il leader dell'Udc - continua ad ondeggiare tra il populismo catastrofista e il realismo di chi come Alfano sta favorendo il percorso di Monti». Per quanto riguarda il suo partito, Casini fa sapere che «l'Udc è pronta ad azzerarsi per far nascere un soggetto aperto a nuovi protagonisti della politica» e «perchè no, anche a tanti protagonisti dell'attuale esecutivo di cui non bisogna essere gelosi o aver paura». Poi aggiunge, «io dialogo con tutti» con Alfano e con il Pd. All'appello di Napolitano al Parlamento «noi rispondiamo: presenti. I partiti si devono autoriformare» e ribadisce che per quanto riguarda la riforma del sistema elettorale, l'Udc è per «il sistema tedesco». Per Casini, infine, ora «bisogna chiudere vent'anni di contrapposizione tra potere giudiziario e potere legislativo». «Aver votato la scorsa settimana tutti insieme - spiega - una mozione approvando a larghissima maggioranza la relazione del ministro Severino al Parlamento deve indicarci la prossima grande riforma da affrontare: proprio quella della giustizia». Poi rilancia: «Indietro non si torna, ora una stagione di riforme. Per prima la giustizia: più veloce e più giusta per i cittadini, basta pro o contro qualcuno». Immediata la replica di Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato. «Da Casini abbiamo due buone notizie: che il leader dell'Udc non intende condurre guerre di religione sulla legge elettorale e riconosce che il sistema di voto è uno strumento empirico e non un fine della competizione democratica, e che il PdL non è più solo nel ritenere il cattivo funzionamento della giustizia un problema dell'Italia e la sua riforma un'esigenza per il Paese».

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