Chi vince e chi perde nella grande partita del mercato libero
Ildecreto sulle liberalizzazioni non risparmia «poteri piccoli e poteri grandi», anche se sicuramente si salvano, in parte, i farmacisti e viene rinviato il verdetto della separazione della rete ferroviaria. Ecco chi ci guadagna e chi ci perde Taxi: perdono. La competenza sulle licenze torna in capo all'Autorità per le reti (che si occuperà anche di trasporti) ed è prevista una compensazione se arrivano più taxi. Resta la possibilità di lavorare in più comuni e le licenze brevi. Accolte solo le richieste sulle licenze plurime. Tir sicilia: vincono. Arrivano infatti le nuove norme che consentono una velocizzazione del recupero delle accise per gli autotrasportatori. Salta anche il tetto di 250.000 euro per le compensazioni dei crediti d'imposta, una norma che vale soprattutto per le imprese del Sud. Commercianti: bicchiere mezzo pieno. Saltano le norme che toglievano vincoli a saldi e promozioni. Ma rimane la norma che liberalizza gli orari di apertura, particolarmente odiata dai piccoli negozi e dai loro dipendenti perché aumenta i costi e peggiora le condizioni di lavoro. Edicolanti: impatto doubleface. Da una parte arriva più concorrenza, con la possibilità di fare ribassi sulle riviste e i prodotti venduti, dall'altra avranno l'opportunità di rifiutare la vendita di gadget («prodotti complementari» è scritto nel decreto) forniti dagli editori. Imprese: perdono primo round. Viene rinviata la norma per i pagamenti dei crediti della Pubblica amministrazione, che vale 70 miliardi. Ma il pagamento potrà essere fatto con titoli di Stato. Le imprese, che con la manovra di dicembre hanno incassato un abbassamento dell'Irap, ottengono però meno vincoli per l'avvio di una nuova società. Farmacie, su farmaci vincono a tavolino. Tassativo: i medicinali di fascia C potranno essere venduti solo nelle farmacie. Ma sul loro numero il governo non torna indietro. Se le Regioni non l'avranno aumentato entro 4 mesi arriva un commissario. Benzinai vincono, petrolieri perdono. Stop ai contratti di esclusiva tra gestori e compagnie, possibilità per i distributori di vendere anche prodotti non-oil, self-service senza limiti fuori dai centri abitati. Passa attraverso queste misure la liberalizzazione della distribuzione dei carburanti prevista dalla bozza del dl liberalizzazioni. Eni: addio Snam. La più importante multinazionale italiana dovrà mollare la società Snam Rete Gas che ha la gestione della rete per il trasporto. Notai: perdono. Saltano le tariffe di riferimento, dovranno fare i preventivi ai loro clienti e, soprattutto, aumenteranno di numero: il decreto ne prevede 500 in più. Fs, vittoria, ma solo a breve. Si ammorbidisce la separazione tra Rfi, che controlla la rete ferroviaria, e Trenitalia. Spetterà all'authority per le reti. Non c'è più la previsione di un decreto per indicare il «livello» di separazione. Vittoria a tutto campo invece sull'alta velocità, che non dovrà seguire su tutta la tratta le procedure più costose ora previste. Ma - spiega Catricalà - la separazione arriverà.