«Partire da energia, trasporti e servizi pubblici»
ÈAngelino Alfano a mettere subito le cose in chiaro sulla posizione del Pdl in vista del consiglio dei ministri di oggi. Con lui, a presentare un documento in tredici punti sulle liberalizzazioni e un «piano per lo sviluppo» più ampio da cui partire per rilanciare il Paese ci sono anche i capigruppo di Senato e Camera, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, Massimo Corsaro, gli ex ministri Paolo Romani e Renato Brunetta. La rotta è tracciata. «Siamo favorevoli alle liberalizzazioni - sottolinea il segretario - purché non si passi da un monopolio ad un oligopolio. Per liberalizzare e migliorare le cose non occorre uccidere le professioni. Aspettiamo di vedere il testo del governo» e se il partito riterrà necessario chiedere delle modifiche «proporrà degli emendamenti». Nulla da dire, invece, sul metodo sin qui seguito dall'esecutivo: «Per noi va bene quello utilizzato anche per l'approvazione della manovra che ha visto uno scambio dialettico virtuoso tra governo e Parlamento. Palazzo Chigi ha il dovere di presentare delle proposte e noi abbiamo il diritto e il dovere di presentare le nostre. L'esecutivo propone e il Parlamento ratifica, ma senza un obbligo evangelico». Nel merito, ecco i settori toccati dalle proposte del Pdl: 13 punti «in rigoroso ordine gerarchico, perché se iniziamo dai farmaci e dai taxi - ripetono Cicchitto e Gasparri, che in serata incontrano il sottosegretario Catricalà a Palazzo Chigi - le agenzie di rating ci rideranno in faccia». Si parte da energia, trasporti, servizi pubblici locali, banche e assicurazioni, servizi postali, telecomunicazioni, distribuzione carburanti, giustizia civile, privatizzazione dell'Inail e diritti d'autore, per giungere solo alla fine a professioni, farmacie, taxi.Na. Pie.