Europarlamento, Schulz eletto presidente

Il socialdemocratico tedesco Martin Schulz è stato eletto nuovo presidente del Parlamento Europeo per i prossimi due anni e mezzo, al posto del conservatore polacco Jerzy Buzek. Schulz ha ottenuto la maggioranza assoluta per la proclamazione a presidente al primo turno, con 387 voti validi in suo favore. L'ex capogruppo socialista è stato eletto con il sostegno dei deputati della principale formazione dell'Europarlamento, il Ppe (Partito popolare europeo), in virtù di un accordo tra le due parti. Ha inoltre beneficiato dei voti degli eurodeputati liberali e di gran parte dei Verdi. Gli altri candidati, i britannici Diana Wallis (Alde, liberali) e Nirj Deva (Ecr, conservatori euroscettici) hanno ottenuto rispettivamente 141 e 142 voti. I sette ex presidenti del Parlamento europeo erano presenti nell'emiciclo per assistere alla vittoria di Schulz. Berlusconi lo insultò: lei può fare il kapò Spesso irascibile, Martin Schulz deve in un certo senso la sua notorietà a Silvio Berlusconi. Nel luglio 2003 è proprio il duro scontro con l'allora capo del governo italiano a far uscire dall'anonimato il socialdemocratico tedesco, eletto oggi a Strasburgo presidente dell'Europarlamento per un mandato di due anni e mezzo al posto del conservatore polacco Jerzy Buzek. Una presidenza, quella di Schulz, che si annuncia meno consensuale rispetto a quella del suo predecessore. Proponendolo durante un aspro botta e risposta per il ruolo di "kapò" (un detenuto a cui la direzione di un lager affidava funzioni di comando sugli altri deportati) per un film sui campi di concentramento, il Cavaliere - chiamato in causa per il conflitto di interessi - scatena non soltanto una crisi diplomatica tra Roma e Berlino, ma involontariamente contribuisce alla notorietà di Schulz, che in Europa - ma anche in Germania - pochissimi conoscono. Un anno dopo, questo libraio entrato a 18 anni nel partito socialdemocratico tedesco (Spd) e che fa parte del parlamento europeo dal 1994, accede alla presidenza del gruppo socialista. Che dirige con il pugno di ferro. "E' un europeista convinto", spiega il copresidente dei verdi, Daniel Cohn-Bendit, che si dice "sicuro" che saprà, alla presidenza del Parlamento, "difendere il metodo comunitario di fronte ai tentativi di rinazionalizzazione degli stati" degli affari europei. Ridurre il deficit democratico Martin Schulz intende battersi con forza di fronte agli stati per ribadire i poteri del Parlamento e ridurre "il deficit democratico" di cui soffre l'Unione europea. Nel 2009, è lui che in larga contribuisce a far in modo che il nuovo incarico di capo della diplomazia europea torni a una personalità della sua parte politica, la sinistra. Un incarico conferito alla laburista britannica Catherine Ashton, che Martin Schulz difende malgrado le critiche. Sguardo acuto dietro i suoi occhiali fini, Schulz "non fuma, non beve, è molto attentato all'igiene", fa sapere un membro del suo staff. Una persona con la quale non è semplice lavorare, ammette qualcuno; e che estrema destra ed euroscettici sopportano a fatica.