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Maroni avverte: «Cacciamo chi vuole cacciarmi»

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Eappena Roberto Maroni ha preso la parola ieri sera in un teatro Apollonio di Varese tutto esaurito, ha messo le cose in chiaro: «Forse qualcuno vuole cacciarmi dalla Lega? Forse dovrebbe essere cacciato lui. Io sono un pò stufo di subire processi sommari quotidianamente» anche perché «la presenza qui di Umberto Bossi è la dimostrazione che questa cosa brutta nei miei confronti non è venuta da lui ma da qualcun altro. Umberto per me è più di un fratello maggiore». Parole che segnano un solco netto tra Maroni e tutti quelli che nei giorni scorsi hanno tentato in tutti i modi di convincere il Capo a metterlo fuori gioco. Poi aggiunge: «Considero chiusa questa vicenda perché non è venuta da Bossi. Ma queste cose dividono, rompono l'unità che la Lega deve avere. È la nostra forza l'unità del movimento. Non dobbiamo consentire che qualcuno ci divida» perché «non esistono i Maroniani e i bossiani, esistono i leghisti che sono qua stasera».A.B.

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