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Anche il Fondo salva Stati perde la tripla A

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Dopol'ondata di downgrade che, venerdì scorso, ha colpito diversi Paesi europei, tocca al fondo salva stati. Anche qui, come nel caso della Francia e dell'Austria, a cadere è una tripla A. L'agenzia ha infatti deciso di declassare il rating dell'European Financial Stability Facility (Efsf) ad AA+. Una decisione attesa, quasi un atto dovuto. Come spiega S&P, infatti, «gli strumenti di lungo termine emessi dall'Efsf non sono sostenuti da garanzie di membri con rating AAA. E ora sono coperti da garanzie di membri con AA+». In ogni caso l'analisi, fa notare il direttore Klaus Regling, non ridurrà la capacità di prestito di 440 miliardi di euro del Fondo. E se S&P continua a declassare, diverso è il parere di Moody's che, sempre ieri, ha confermato la tripla A per la Francia di Nicolas Sarkozy. Certo, la stessa agenzia osserva in una nota che «l'outlook è stabile» ma «il rating potrebbe risentire di un eventuale peggioramento della crisi dell'eurozona e del rapporto fra debito e Pil». Insomma, potrebbe solo essere questione di settimane visto che, già a novembre, Moody's aveva espresso l'intenzione di «rivedere il sistema complessivo dei rating sovrani nell'Unione Europea e di aggiornare nel primo trimestre del 2012» i propri giudizi. Ma la scelta di non declassare la Francia si rivela un assist insperato per Sarkozy che, in attesa di presentarsi in televisione per spiegare ai francesi le sue ricette per uscire dalla crisi (dovrebbe farlo il 29 gennaio), invita a ridimensionare il peso delle agenzie di rating. «In fondo non cambia nulla - spiega nel corso di una conferenza stampa congiunta a Madrid con il premier spagnolo Mariano Rajoy -. Venerdì un'agenzia ha fatto perdere la tripla A, oggi (ieri ndr), un'altra agenzia conferma che la Francia mantiene la tripla A. Due agenzie su tre (c'è anche Fitch ndr) confermano il rating massimo. Dobbiamo reagire a queste decisioni con distacco e sangue freddo. La mia convinzione di fondo è che non cambia nulla. Dobbiamo ridurre i deficit, le spese, migliorare la competitività e ritrovare il cammino della crescita». Mancano tre mesi alle presidenziali e Sarkozy sembra intenzionato a giocare il tutto per tutto per non perdere ulteriore terreno e, magari, recuperare il distacco dallo sfidante socialista Francois Hollande che i sondaggi danno per favorito. Non sarà impresa facile.

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