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Monti: sì alla disciplina ma l'Europa spinga sulla crescita

Il premier Mario Monti

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Sviluppi e prospettive della politica europea: il presidente del Consiglio interviene alla Camera dei deputati. "Abbiamo mosso alcuni passi concreti - ha detto il premier Mario Monti durante la sua informativa a Montecitorio - È molto importante che dietro l'azione del governo ci sia l'orientamento del Parlamento". "L'Italia deve cercare un ruolo attivo per condurre l'Europa sul cammino della stabilità e della crescita. È quasi indissociabile l'azione che conduciamo all'interno, con le politiche di risanamento e crescita, rispetto ad azione che cerchiamo di svolgere in Europa per spingerla su un cammino di stabilità e crescita", ha detto Monti. Il premier ha anche riferito alla Camera che il Consiglio europeo straordiniario che avrebbe dovuto tenersi il 30 gennaio è stato anticipato il 29 gennaio a Bruxelles. TRE OBIETTIVI Il presidente del Consiglio ha illustrato gli obiettivi del governo italiano nell'ambito della stesura del nuovo patto fiscale europeo: "Non sarà a 27 - ha esordito il premier - a causa della non adesione del Regno Unito, probabilmente sarà a 26. La conferenza intergovernativa per questo nuovo trattato è in corso, in fase avanzata, e il governo italiano persegue tre obiettivi fondamentali: assicurare l'unitarietà e l'integrità del diritto Ue e del quadro istituzionale promuovendo una rapida futura integrazione del nuovo trattato internazionale in seno al trattato dell'Unione in linea con la tradizione italiana di favorire il metodo comunitario. Il secondo obiettivo dell'Italia rispetto alle norme di disciplina delle finanze pubbliche è evitare che si introducano vincoli più rigidi, limiti procedurali o ulteriori sanzioni rispetto a quelli del patto di stabilità, dopo la riforma del six pack approvato dal consiglio e dal Parlamento solo pochi mesi fa". DISCIPLINA DI BILANCIO E CRESCITA "Se l'obiettivo dichiarato è dotare l'Unione di un più solido pilastro economico - ha spiegato Monti - è necessario bilanciare le norme con disposizioni per la crescita e la competitività rafforzando l'integrazione economica". Il premier ha infatti sottolineato che "le modifiche al trattato europeo sono particolarmente concentrate su due tematiche: una è quella del perfezionamento di ulteriore sistemi di disciplina di bilancio l'altra, più nuova e complementare alla prima, su cui stiamo particolarmente spingendo, è l'agenda per la crescita. Sappiamo che l'esito del consiglio europeo dell'8 e 9 dicembre è stato soddisfacente solo in parte, osservatori e mercati hanno percepito infatti la timidezza nelle conclusioni sulla crescita e l'inadeguatezza delle munizioni per combattere il contagio finanziario perciò ha deciso di varare al più presto questo nuovo trattato". IMMAGINE DI PAESE MATURO "Non vorrei che si pensasse che in questa fase si stiano introducendo vincoli ulteriori sulla disciplina di bilancio, non è cosi'. Ci muoviamo in un quadro di rigore e di continuità", chiarisce Monti parlando "del profilo di rientro dal debito" per quanto riguardo l'Italia stabilito in sede Ue "già un anno fa". "Un percorso severo", lo definisce il presidente del Consiglio. "L'Italia deve dare e confermare, nella realtà e nelle apparenze, l'immagine di un Paese maturo che non cede di un millimetro" sulla linea del rigore, evitando però "di cadere preda di un formalismo eccessivo". GLI  INTERVENTI Dopo l'informativa di Monti, interverranno Franco Frattini (Pdl), Massimo D'Alema (Pd), Marco Reguzzoni (Lega), Rocco Buttiglione (Udc), Benedetto Della Vedova (Fli), Silvano Moffa (Pt), Antonio Borghesi (Idv), Pino Pisicchio (Api), Roberto Antonione, Andrea Ronchi, Daniela Melchiorre, Siegfried Brugger, Francesco Nucara ed Elio Belcastro. (

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