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Tassisti in rivolta. Fermi il 23 gennaio

Un tassista mostra un volantino con Robert De Niro nella scena finale del film Taxi driver

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I tassisti sono passati dalle proteste ai fatti. Non sono ancora noti i contenuti del decreto sulle liberalizzazioni ma ieri i sindacati dei tassisti si sono riuniti a Bologna e al termine di un'assemblea accesa hanno proclamato uno sciopero nazionale per il 23 gennaio. Motivo: non c'è stata alcuna convocazione da Palazzo Chigi. Non solo. Il presidente nazionale di Uritaxi, Loreno Bittarelli, ha ribadito che se il governo procederà «in modo unilaterale si scioglieranno le righe e prenderemo misure drastiche». Il 16 gennaio a Roma al Circo Massimo, si svolgerà l'assemblea nazionale taxisti fuori turno, durante la quale una delegazione consegnerà all'Antitrust un documento dove saranno evidenziati gli errori e le negatività contenute nella recente segnalazione. Bittarelli, in serata ha rilanciato: la base è in fermento, ma le cose gli vanno spiegate...Non possiamo portare la gente al massacro, non possiamo rischiare che i tassisti prendano denunce. Le associazioni dei consumatori sono infatti già pronti a far partire le denunce. Intanto cominciano a emergere alcune indiscrezioni sui contenuti del decreto per le liberalizzazioni. Il premier Monti intende accelerare i tempi e presentarsi con il pacchetto pronto al vertice a tre del 20 gennaio a Roma con il presidente francese Sarkozy e il Cancelliere Merkel. Qualche dettaglio Monti lo ha già anticipato alla Merkel nell'incontro di ieri. «Nei prossimi giorni dovremmo arrivare ad un provvedimento molto ampio» ha detto Monti sottolineando che «lo scopo di tutta questa operazione è di conseguire più crescita e più equità. In materia di liberalizzazioni l'Italia ha diverse cose da imparare dalla Germania e da altri Paesi, per altri aspetti delle liberalizzazioni, per esempio gli orari nel commercio credo che siamo più avanti della Germania». Nei distributori di benzina non solo per fare il pieno ma anche per comprare sigarette, giornali e generi alimentari. Da quanto emerge da una bozza del decreto, ancora allo studio, il contratto di esclusiva tra i gestori e le compagnie non potrà superare il 50% della fornitura. Il che significa che i gestori avranno la possibilità di rifornirsi «da qualsiasi produttore». Inoltre entro il 30 ottobre 2012 l'Autorità dell'energia accerterà il numero degli impianti di distribuzione delle compagnie che potranno essere venduti fino «a un terzo della rispettiva dotazione» a gestori di impianti di distribuzione, da soli o in società o cooperative. Nel decreto vengono previsti nuovi poteri antitrust a Palazzo Chigi con l'istituzione di un ufficio che svolga «le funzioni di tutela e promozione della concorrenza nelle Regioni e negli enti locali» e di proposta di privatizzazioni. Inoltre la nuova struttura potrà anche «avvalersi della Guardia di Finanza che agisce con i poteri ad essa attribuiti per l'accertamento dell'imposta sul valore aggiunto e dell'imposta sui redditi». In fermento il mondo asicurativo. L'Ania si dice disponibile a considerare una riforma delle Rc Auto ma solo a patto che si eliminino i costi impropri.

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