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Marcegaglia:l'articolo 18 e il reintegro sono un'anomalia italiana

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Inaltri Paesi europei il reintegro non viene utilizzato. Anzi è previsto solo in caso di licenziamento discriminatorio, come, ad esempio, in Francia». Emma Marcegaglia ha esordito così prima di presentarsi all'incontro con il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Una linea supportata da un dossier che il presidente della Confindustria ha illustrato al ministro e di cui si è discusso nel direttivo di viale dell'Astronomia, un parlamentino «molto partecipato» al quale erano presenti oltre 50 rappresentanti delle principali imprese italiane. Tra questi l'ad di Enel Fulvio Conti, il presidente di Telecom, Franco Bernabè, il presidente dell'Eni, Giuseppe Recchi, il vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei. A dimostrazione, come spiega ancora Marcegaglia, che «il tema del mercato del lavoro è un tema molto sentito e fondamentale». Nel dossier viene fatta una comparazione tra la situazione del mercato del lavoro italiano e quello di altri paesi europei. Viene contestata l'esistenza di un «eccesso di flessibilità in entrata». «Ho sentito parlare la Cgil di 45 forme contrattuali per l'assunzione ma non è assolutamente così, sono 15-16 in linea con l'Europa» ha risposto così la Marcegaglia alle contestazioni del sindacato. Quanto agli ammortizzatori sociali «i dati evidenziano che il nostro sistema è abbastanza buono», ha sottolineato ancora il laeder degli industriali. Le imprese italiane «si sono autofinanziate la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e la mobilità», ma sul tema «siamo disposti a ragionare». Sull'esito dell'incontro il presidente degli industriali ha spiegato di aver «semplicemente illustrato qual è la situazione europea. Sulla flessibilità in entrata siamo in linea con gli altri Paesi dell'Unione Europea, sul tema degli ammortizzatori sociali ci sono solo alcune modifiche da fare, ma il sistema ha funzionato». La replica della Cgil arriva a stretto giro con il segretario confederale Fulvio Fammoni: «Confindustria ha intenzione di far fallire la trattativa con il governo? Solo Confindustria in Italia continua a dire che non c'è eccesso di flessibilità in entrata». E domani i leader di Cgil, Cisl e Uil si incontreranno per definire una piattaforma unitaria in vista del vertice con il governo. L.D.P.

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