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E Papa torna in Aula per votare sull'arresto

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Fossevero, quelle che hanno governato la vita del parlamentare Pdl Alfonso Papa negli ultimi mesi, gli hanno riservato un destino beffardo. Lo scorso 20 luglio la Camera autorizzò il suo arresto. L'ultima volta che l'Assemblea aveva spedito dietro le sbarre un suo membro era stata nel 1984: Massimo Abbatangelo, deputato del Msi. Poi più nulla per i successivi 27 anni. Da luglio Papa è stato 103 giorni a Poggioreale, poi ai domiciliari e, il 23 dicembre, è tornato in libertà. Più volte, durante la detenzione, aveva chiesto di poter partecipare ai lavori della Camera. Richiesta legittima, ma mai accolta. Così, complice anche la pausa natalizia, ieri l'ex magistrato napoletano è tornato, tra gli abbracci dei colleghi, ad occupare il suo scranno. Oggi potrà nuovamente votare. E non sarà un momento come gli altri. Papa, così come i suoi colleghi, sarà chiamato ad esprimersi sulla richiesta d'arresto nei confronti dell'ex sottosegretario Nicola Cosentino. Quasi un déja vu. Ieri i due si sono incontrati e si sono abbracciati. Le parole, in un momento così, non servono. Ma Papa, che oggi potrebbe prendere la parola in Aula (non ha ancora deciso se lo farà), ha comunque voluto commentare ciò che sta accadendo a Montecitorio. «Ho letto le carte che riguardano Cosentino - ha speigato - e ritengo non sussistano i presupposti per privarlo della libertà personale, voterò contro l'arresto. È da undici anni che è oggetto di un attacco giudiziario e mediatico. Ha chiesto per ben cinque volte nel corso degli ultimi tre anni di essere ascoltato dai magistrati, e la sua richiesta non è mai stata accolta». «Oggi ciascun parlamentare che ritenga di credere nei valori del garantismo e della Costituzione - ha continuato - ha il diritto e il dovere di chiedere a Cosentino di chiarire la sua posizione in un processo, ma non di farsi compartecipe di questo orrore tutto italiano che si chiama carcere preventivo, schiacciando un pulsante non per sincero convincimento personale, ma per mere valutazioni di opportunità o convenienza politica. Bene farebbe il Parlamento ad affrontare con urgenza il dramma della custodia in carcere, piuttosto che contribuire alla crescita di una sottocultura giustizialista, che, come nel Caligola di Camus, manda le persone in carcere come pecore». Stamattina la Camera deciderà se anche Cosentino debba essere inserito nel gregge. Nic. Imb.

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