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Il Pdl corregge il tiro: "Scovare chi non paga"

Turisti passeggiano lungo Corso Italia a Cortina d'Ampezzo (Belluno)

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Il Pdl corregge il tiro. Niente più attacchi ad Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle Entrate. Almeno per ora. E niente più toni da guerra civile per i 42 presunti evasori fiscali scovati in quel di Cortina. Almeno non dai big. Che, anzi, provvedono a rimettere in riga il partito che negli ultimi giorni si stava trasformando nella formazione che difende coloro che al Fisco dichiarano il falso. Spiega Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato: «La lotta all'evasione fiscale è un dovere ma va condotta a 360 gradi con equilibrio. In questo campo i fatti concreti sono da attribuire al governo Berlusconi, dal quale sono stati recuperati 11 miliardi di evasione nel 2011, e una cifra analoga nel 2010». Il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, suggella questa linea: «La lotta all'evasione fiscale va certamente proseguita in un Paese come il nostro, che ha ancora una consistente porzione di economia in nero. Ma tale lotta va condotta con metodi liberali, e non con strumenti illiberali». Si spinge oltre Raffaele Lauro, senatore del partito diBerlusconi, che propone: «Lo scacco matto contro l'evasione fiscale sarebbe la norma antimafia per il sequestro e la confisca dei beni, da applicare ai grandi evasori, assimilabili ai grandi criminali. In un anno, si potrebbero recuperare 50 miliardi di euro, pari a due manovre finanziarie». Lauro quindi aggiunge: «Medaglia d'oro a Befera e al comandante generale della Guardia di Finanza! Non appena gli organi amministrativi preposti intensificano i controlli per lottare contro l'evasione fiscale, piaga vergognosa del nostro paese, facendo il proprio dovere, in base alle norme vigenti, anche ai fini della deterrenza, vengono subito aggrediti con ignobili insulti, critiche immotivate e richieste di dimissioni. L'evasione fiscale è un fatto criminale, un gravissimo furto ai danni della comunità nazionale. Se tutti pagassero le tasse - insiste il senatore del Pdl - la pressione fiscale si ridurrebbe a vantaggio dei cittadini onesti e dello sviluppo. Un elogio pubblico, quindi, all'Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza! Continuino, senza guardare in faccia a nessuno, al nord, al centro, al sud e nelle isole, e in tutte le direzioni, non solo del commercio, ma anche di chi, oltre allo stipendio pubblico, svolge un secondo lavoro in nero». Per Osvaldo Napoli, vicecapogruppo alla Camera delPdl, «chi non paga le tasse è un evasore e come tale va trattato con severità perché danneggia gli altri cittadini, quindi lo Stato. Chi paga le tasse è un cittadino onesto e ha diritto a godere il tanto o il poco che ottiene dal suo lavoro. Se è ricco, buon per lui e auguri». Pertanto «combattere l'evasione - avverte Napoli - non può mai in alcun caso coincidere con una lotta alla ricchezza. Chi evade è un ladro, ma è ladro sia che evade 1000 euro sia che ne evade 100.000. In Italia, negli anni Settanta, in piena sbornia da legge Bucalossi sui Piani urbanistici, le giunte di sinistra introdussero una distinzione populista (e foriera di milioni di voti) fra l'abusivismo di necessità e quello degli speculatori». «Il risultato - conclude - è che da quella disgraziata distinzione nacque l'abusivismo edilizio di massa, con gli scempi che sono sotto gli occhi di tutti. Ecco: evitiamo allora di distinguere fra l'evasore "per necessità", cioè una platea di alcuni milioni di contribuenti nella quale si annida il grosso dell'evasione, e quello "incallito", dedito alla bella vita».

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