Il Carroccio investe in Tanzania e finisce sotto attacco
RobertoMaroni dribbla così le domande dei giornalisti che lo attendono all'uscita della sede di via Bellerio. Dopotutto, da quando domenica Il Secolo XIX ha pubblicato la notizia, il fuoco (amico e nemico) nei confronti della Lega si è fatto incessante. Difficile spiegare ai militanti perché il segretario amministrativo federale Francesco Belsito abbia deciso di investire una cifra vicina ai 10 milioni di euro, invece che in Padania, in Tanzania (ma anche a Cipro). Così, mentre la rabbia cresce, meglio restare in silenzio. Sul sito, non ufficiale, dei giovani padani gli attacchi sono numerosi. Si va da «Padania ladrona la Tanzania non perdona» fino domande dirette all'ex ministro Roberto Calderoli: «Dove sei? Non dici niente? Ti interessa solo il cotechino del prof Monti?» E poi ancora «Vuoi vedere che erano più onesti i democratici cristiani?»; «Ma Belsito non si vergogna? e Bossi? vergogna!!»; «Peccato essere immersi fino al collo in questi liquami verdognoli. Eh, ma si sa, quando si tratta di investire extracomunitari, la Lega non si tira mai indietro». Ma il caso degli investimenti approda anche sulle frequenza di Radio Padania dove il conduttore Alfredo Lissoni difende le scelte del Carroccio: «Non c'è nulla di illegale». Difesa che però, non aiuta il Carroccio ad uscire dall'angolo. Così, mentre l'ex ministro Pdl Paolo Romani ipotizza che dietro il sì all'arresto di Cosentino si nasconda un modo per sviare l'attenzione e recuperare il consenso del proprio elettorato, Beppe Grillo attacca dal suo blog: «Chissà perché proprio la Tanzania? I leghisti gli immigrati non li vogliono, ma fanno emigrare i soldi dei rimborsi elettorali bocciati da un referendum. Padania ladrona, la Tanzania non perdona».