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Le banche hanno perso oltre la metà del proprio valore

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Cosìdopo una serie ripetuta di ribassi si venuta a creare una situazione paradossale: le principali banche italiane capitalizzano all'incirca quanto la sola BnpParibas o poco meno del Bbva. Se si guarda ai valori delle banche del paniere Ftse Mib, cioè Banco Popolare, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Banca Popolare di Milano, Intesa Sanpaolo, Ubi e Unicredit, risulta che hanno un valore complessivo meno di 35 miliardi di euro (38,5 miliardi considerando anche Mediobanca, che però è soprattutto banca d'affari), mentre la sola BnpParibas capitalizza circa 34,8 miliardi e il Bbva 37,6 miliardi. Se poi si tiene conto di Hsbc, che vale circa 109 miliardi di euro (89,6 miliardi di sterline), il divario è ancora più evidente. I principali istituti italiani hanno effettuato ingenti aumenti di capitale ma ora, colpiti dalla speculazione valgono molto meno. Nel 2011 il Banco Popolare ha lanciato un'operazione da 2 miliardi ma ora il suo valore è inferiore all'ammontare dei soldi raccolti, ovvero solamente 1,5 miliardi. Il Monte dei Paschi, che a luglio ha incassato dal mercato un assegno da 2,1 miliardi, oggi capitalizza 2,5 miliardi. Nell'arco del 2011 Rocca Salimbeni ha lasciato sul parterre il 67% circa del proprio valore, mettendo in difficoltà anche la fondazione controllante. La Popolare di Milano a fine novembre ha concluso una ricapitalizzazione da 800 milioni, ma ad oggi vale poco di più, ovvero 883 milioni. Il bilancio è migliore per Ubi, che aveva chiesto al mercato un miliardo, mentre oggi ne vale 2,6. Intesa Sanpaolo nel corso dell'ultimo anno ha difeso abbastanza bene il proprio valore, lasciando sul parterre «solamente» il 38%. Oggi il colosso bancario vale 18,4 miliardi, anche se va rammentato che la scorsa primavera aveva chiesto ai propri azionisti 5 miliardi. Il battesimo di Bper nel Ftse Mib ha visto andare in fumo il 45% circa della propria capitalizzazione (vale 1,5 miliardi). Ma il record delle perdite è stato registrato da Unicredit, che nel corso degli ultimi 365 giorni ha accusato una flessione superiore al 70%. L'istituto vale la metà di quanto capitalizzava solamente lo scorso fine ottobre. Lasituazione si è fatta così critica che il premier Monti ha sentito l'esigenza di tranquillizzare. Così venerdì scorso dopo una serie di sedute negatie per i titoli bancari, il premier ha ribadito che «la solidità del sistema bancario italiano è fuori discussione. Quello italiano è un sistema fra i più solidi si è impegnato molto meno di altri in operazioni ardite negli anni precedenti». «Chiaramente tutti i sistemi bancari sono sensibili alla situazione del mercato dei titoli sul debito pubblico», ha spiegato il presidente del Consiglio.

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