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Anche la fuga dal Fisco divide in due l'Italia

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Piùevasori nel centro-Sud, ma importi maggiori al Nord. È la doppia faccia dell'Italia del fisco tracciata dalle statistiche. Secondo la Cgia di Mestre, in fondo alla classifica delle province che registrano una maggiore evasione fiscale troviamo, tra le altre, Reggio Calabria, Brindisi, Caserta, Messina, Benevento, Siracusa, Crotone, Catania e Ragusa. Allo stesso tempo, lo studio arriva ad una sintesi dal sapore pirandelliano: il reddito dichiarato (ai fini Irpef) nel Mezzogiorno rappresenta l'82% del reddito riportato nelle cifre in ambito nazionale, mentre al Centro Nord si dichiara una quota inferiore pari all'80,7%. Va da sé, quindi, che la parte di reddito evasa sarebbe pari al 18% al Sud e al 19% nel resto del Paese. E la Sicilia, nonostante gli ultimi incoraggianti dati sulla lotta all'evasione, continua a piazzarsi tra i primi posti delle Regioni meno virtuose. L'ultimo grosso colpo all'erario isolano è un "pacchetto fiscale" illecito per azzerare le imposte che ha permesso a una società siracusana operante nel settore del fotovoltaico di realizzare una frode di oltre due milioni di euro. Tuttavia, dall'Agenzia delle entrate della Sicilia si manifesta ottimismo. Soprattutto grazie agli oltre 517 milioni recuperati nel 2010, il 18,4% in più rispetto all'anno precedente. Sotto il mirino dei funzionari del fisco, tra le altre cose, il tenore di vita e i conti bancari dei contribuenti siciliani. La strategia anti-evasione ha permesso all'Agenzia delle entrate isolana di realizzare 60.272 accertamenti che hanno portato alla luce oltre un miliardo di maggiore imposta accertata. Gongola il direttore dell'Agenzia in Sicilia, Castrenze Giamportone: «I risultati positivi ottenuti nel 2010 confermano la validità delle strategie su cui si fonda il piano anti-evasione regionale e fanno intravedere analoghi traguardi anche per il 2011. Tutto ciò anche alla luce del processo di riorganizzazione dell'Agenzia». E se da un lato questa continua a ben organizzarsi per la caccia all'evasore, dall'altro c'è una parte dell'amministrazione siciliana che ancora usa carta e penna per smaltire le pratiche di riscossione dei propri tributi in barba ai software (forniti gratuitamente da Equitalia e Serit) che invece vengono utilizzati da un'altra buona parte della stessa amministrazione.

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