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Monti: chi evade danneggia le tasche degli italiani

Il presidente del Consiglio Mario Monti

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{{IMG_SX}}"Le mani in tasca agli italiani le mettono gli evasori. È necessario, lo so bene anch'io, evitare una pressione fiscale eccessiva, ha aggiunto dichiarato Monti a Reggio Emilia per la Giornata nazionale del Tricolore,  poi ha proseguito: "L'espressione corrente di "mettere le mani nelle tasche degli italiani" non mi ha mai persuaso e comunque è incompleta perché ci sono altri atti di "mani che entrano nelle tasche". Alcuni italiani mettono le mani nelle tasche di altri italiani: sono gli evasori rispetto ai contribuenti". Quanto agli accertamenti fiscali, "devono essere rispettosi dei diritti individuali: su questo vigilo e vigilerò, ma a uomini e a donne della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate - ha sottolineato il premier - voglio dire il mio grazie e assicurare il mio appoggio". "Questa per me è la prima visita in una città italiana. È giusto iniziare da qui dove è nata la bandiera italiana". "Questa unione tra Reggio Emilia e Salerno è simbolo di come vedere l'Italia, di come unirci perché l'Italia unita è sempre più forte e rispettata nel mondo e in Europa", ha sottolineato il premier. «Comuni e comunità sono parole su cui l'Italia si è fondata - ha evidenziato Monti - anche per l'Europa io preferivo la parola comunità ad unione perchè diceva tutto".   L'INTERVENTO DI NAPOLITANO Servono "rigore ed equità" per far fronte ai "gravosi impegni" con cui l'Italia si trova a fare i conti, "energie positive" per affrontare le "difficoltà" anche con "una maggiore e più matura coesione sociale". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che in occasione delle celebrazioni del 215° anniversario del primo Ticolore ha inviato al sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, un messaggio, rivolto anche al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, alla cittadinanza di Reggio Emilia e alle autorità presenti, di "cordiale saluto con l'augurio caloroso e partecipe di pieno successo delle celebrazioni". "Un anno fa, il 7 gennaio 2011, a Reggio Emilia, in occasione della Giornata nazionale del Tricolore, rinnovai il mio appello - ha ricordato Napolitano - a fare delle celebrazioni del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia un importante percorso di approfondimento e di riflessione comune sul lungo processo storico di costruzione dell'Unità nazionale e sui valori che lo hanno contrassegnato". "Gli eventi organizzati in tutta la penisola per questa ricorrenza, grazie ad una grande mobilitazione popolare, segno di un ritrovato orgoglio nazionale, hanno avuto come riferimento più immediato e percepibile - ha aggiunto il capo dello Stato - la bandiera, che i Costituenti non a caso scelsero come vessillo della Repubblica, simbolo dell'Italia una e indivisibile e dei valori e principi di democrazia, solidarietà e promozione delle autonomie compiutamente e definitivamente sanciti nella nostra Carta costituzionale". "In questa tensione verso una maggiore e più matura coesione sociale vanno anche oggi rintracciate le energie positive che possono consentire di affrontare le difficoltà della situazione presente, assolvendo ai gravosi impegni che sono di fronte al nostro paese con rigore ed equità", ha concluso Napolitano.

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