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L'ambasciatore cinese visita la mamma ferita

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Ladonna, ricoverata all'ospedale San Giovanni di Roma perchè ferita ad un braccio da un taglierino, ieri sera ha ricevuto una breve visita dell'ambasciatore cinese in Italia Wei Ding. L'incontro è durato soltanto pochi minuti. Fisicamente la donna sembra essersi ripresa ma è chiaramente ancora sotto choc e appare «molto preoccupata». Appena ha potuto, anche ai membri dell'entourage dell'ambasciatore, a bassa voce ha chiesto notizie di sua figlia e di suo marito: «Come sta Zhou? Come sta Joy?». Ma le risposte evasive, in particolare le frasi di circostanza «di pensare lei a guarire» non sembravano averla convinta e l'espressione della sua faccia era «alquanto preoccupata», ha raccontato chi ha assistito all'incontro. Ieri la donna ha nuovamente risposto alle domande dei carabinieri che cercano di ricostruire l'accaduto ed avere maggiori particolari sui killer e su ogni dettaglio che possa aiutarli ad individuarli. Proprio perché la donna ancora non sa della morte del marito e della figlia, le visite di parenti e amici vengono notevolmente filtrate anche perchè divide la stanza con un'altra paziente. Ma soprattutto perchè attorno a lei c'è costantemente un equipe di medici che le forniscono supporto psicologico. «Lyan ignora quanto accaduto a suo marito e a sua figlia e tutti quelli che vanno a trovarla, in realtà oggi pochi, cercano di non tradire alcuna emozione», ha detto Sara Sang, della Federazione delle associazioni cinesi a Roma.

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