Tassa di soggiorno Il governo ci ripensa
Il governo valuta se sia il caso di chiedere il contributo agli stranieri per il rilascio del permesso di soggiorno. I ministri dell'Interno, Anna Maria Cancellieri e della Cooperazione, Andrea Riccardi, hanno avviato una valutazione. Il contributo potrebbe essere modulato rispetto al reddito e alla composizione della famiglia. Previsto da un decreto Maroni-Tremonti che entrerà in vigore a fine mese, il contributo varia da 80 a 227 euro in base alla durata del permesso. La Lega insorge: vigileremo sull'applicazione Eliminare il contributo chiesto agli stranieri per il rilascio del permesso di soggiorno "sarebbe, inaccettabile, incomprensibile ed iniquo, nonchè un atto di discriminazione al contrario nei confronti dei cittadini italiani, che invece devono pagare per ogni atto pubblico che richiedono". A dichiararlo l'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni, commentando l'intenzione dei ministri Cancellieri e Riccardi di avviare una valutazione sul provvedimento. "Diffido il governo - ammonisce Maroni - dal fare una cosa del genere. Quella che introduce il contributo per il documento di soggiorno degli stranieri - ricorda l'esponente del Carroccio - è una legge dello Stato approvata dal Parlamento e non si può modificare se non portandola nuovamente in Parlamento, dove la Lega farà le barricate per impedirlo". Furioso anche il coordinatore delle Segreterie nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli. "E' davvero incredibile, per non dire vergognoso, vedere che autorevoli ministri del governo di Mario Monti, dopo aver taciuto di fronte alle pesanti misure adottate dall'Esecutivo, che vanno a colpire i nostri pensionati e i nostri lavoratori che fanno fatica ad arrivare a fine mese, adesso si spendano in prima persona e prendano posizione contro la tassa sul permesso di soggiorno per gli immigrati. Una vergogna davvero". "Comunque prendiamo atto che per i ministri del governo Monti si possono spremere i nostri pensionati e i nostri lavoratori, tassare i loro risparmi, la loro prima abitazione, ma non si deve chiedere nulla agli immigrati..." conclude Calderoli.