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Scontro Confindustria-sindacati sui licenziamenti degli statali

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È«la prospettiva» che «a un certo punto dovremmo porci». Il direttore generale di Confindustria Giampaolo Galli durante la trasmissione omnibus su La 7 evoca l'ennesimo sacrificio per i dipendenti pubblici, quello estremo, scatenando l'immediata reazione dei sindacati. Galli rilancia un argomento sul quale più volte Confindustria ha insistito ritenendo troppo vasta la platea dei dipendenti del pubblico impiego. Ma ogni volta che è stato tirato fuori questo tema subito si è scatenata la polemica dei sindacati. E ieri si è verificata la stessa reazione. La più moderata è la Cgil che invita Confindustria «ad essere più attenta a ciò che dice» ricordando che «riassetto e innovazione» di cui la Pubblica Amministrazione ha bisogno «non si fanno con i tagli» ma «assumendo giovani professionalizzati, semplificando e qualificando servizi». Decisamente più mordenti le parole del segretario confederale della Uil Paolo Pirani che per tagliare la spesa suggerisce «l'abolizione della miriade di consulenze, spesso private, che comportano un costo annuo per l'erario, a tutti i livelli, di 1 miliardo e 300 milioni» rinfacciando a Confindustria di non aver voluto condividere con i sindacati la richiesta di tagliare le consulenze esterne. «L'estemporanea uscita del direttore generale di Confindustria - aggiunge Pirani - non è un buon viatico per quel patto di coesione sociale da più parti invocato». Da casa Cisl il segretario confederale Gianni Baratta non nasconde il fastidio per quelle «semplicistiche formule da padroni delle ferriere». «Quando si ha poco da dire, con tutto il rispetto, si rischia di dire banalità» afferma in una nota. «Se è questo il patto che Confindustria propone - argomenta poi Baratta - sarebbe veramente desolante. Consigliamo a chi ha fatto tali valutazioni, di guardarsi gli andamenti degli organici degli ultimi 5 anni nella Pubblica Amministrazione, in decremento costante, per effetto anche del blocco del turn over. A tale proposito, proprio oggi il Tesoro dichiara un miglioramento del fabbisogno statale che per il 2011 registra un calo di 5,5 miliardi. Uno dei capitoli più pesanti di questo calo, è stata la leva contrattuale/salariale che ha visto bloccate dal 2009 al 2014 le retribuzioni pubbliche con il blocco dei contratti». Si tratta di temi spinosi che potrebbero essere affrontati nella discussione sulla riforma del mercato del lavoro che sarà al centro, a breve, di un confronto tra il governo e i sindacati. Nel programma di Monti c'è anche il monitoraggio della spesa dell'amministrazione pubblica. Il botta e risposta arriva dieci giorni prima dell'incontro, programmato per il 13 gennaio, fra sindacati e ministro della Funzione Pubblica. «Ci auguriamo - afferma il segretario confederale Cisl - che il prossimo incontro con il Ministro Patroni Griffi, faccia tesoro di questi ultimi dati». Mentre Pirani confida proprio in quest'incontro per «mettere la parola fine a questa continua speculazione sulla dignità dei pubblici dipendenti, considerati la presunta origine di tutti i mali, e si apra il capitolo di una Pubblica amministrazione come risorsa per la competitività del Paese».

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